Al Grand Prix di Torino l’Italia del fioretto vuole dare un seguito a una stagione sin qui da protagonista. Ma la gara di casa è anche l’occasione per mettere in vetrina tanti giovani talenti in rampa di lancio.
Grand Prix di fioretto di Torino, meno uno. Mentre il capoluogo piemontese comincia a popolarsi degli attori che, a partire da domattina riaccenderanno finalmente le luci del Pala Alpitour dopo tre anni di assenza causa pandemia, l’Italia padrona di casa affila le proprie armi per l’appuntamento più sentito di questo iniziale scorcio di stagione. Un antipasto del Mondiale di Milano del prossimo luglio, lo potremmo definire.
Per Stefano Cerioni la gara di Torino rappresenta uno snodo interessante sotto due punti di vista. Innanzitutto c’è da provare ad allungare davanti al proprio pubblico il periodo positivo di risultati iniziato con un 2021/2022 da dominatori assoluti e proseguito con un altrettanto incoraggiante avvio di nuova stagione. Alice Volpi si presenta da imbattuta in una gara per lei dal significato speciale dopo aver già sbancato Belgrado e Parigi, Francesca Palumbo viene da altrettanti piazzamenti sul podio mentre al maschile l’Italia arriva forte del successo di Marini a Tokyo e del doppio secondo posto di Bianchi e Foconi, altro che lega dolci ricordi alla gara italiana.
Sorta di gara nella gara sarà poi quella che avrà come protagonista i tanti giovani che si stanno mettendo in luce nel circuito Under 20 e che avranno la possibilità di testarsi, chi per la prima volta chi invece per mettere in sacca ulteriore esperienza, con la scherma dei grandi. Giulia Amore, Matilde Calvanese e Carlotta Ferrari fra le ragazze così come Raian Adoul, Damiano Di Veroli e Giuseppe Franzoni fra i ragazzi sono soltanto alcuni dei nomi a cui prestare attenzione nel fine settimana che arriva. Un premio più che meritato per ragazze e ragazzi che in Coppa del Mondo Under 20 hanno raccolto tantissimi risultati e che si preparano ad affrontare la parte decisiva della stagione con Europei e Mondiali. Ma prima tutti a Torino.
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Foto: Augusto Bizzi