La spadista italiana, impegnata in Coppa del Mondo Under 20 a Beuavais, è stata premiata da Laura Flessel prima delle finali. «Ho fatto quello che la scherma mi ha insegnato».
Si può vincere anche perdendo. Questa volta dribblando anche in pieno il rischio di cadere nell’artificio retorico o nella stucchevole frase fatta. Mariaclotilde Adosini, spadista classe 2005 della Polisportiva Bergamo, ne ha dato dimostrazione sabato scorso durante la tappa di Coppa del Mondo di spada Under 20 disputatasi a Beauvais. Succede tutto durante il primo assalto ad eliminazione diretta della gara individuale: l’azzurra è contrapposta alla francese Juliette Baudinot e fra le due ne nasce un match molto tirato e combattuto, punto a punto, che alla fine premia proprio la Adosino sul 15-14. Ma appena concluso l’assalto, la stessa italiana viene chiamata in direzione di torneo: nell’enfasi agonistica, infatti, nessuno si era accorto in tempo reale che per errore l’arbitro aveva assegnato a Mariaclotilde due stoccate anziché una soltanto in una fase cruciale del match.
Riviste le immagini al video, la direzione di torneo ha preso atto della svista e ha spiegato all’azzurra che volendo, per regolamento, il match lo ha vinto e nulla si può fare. Oppure la soluzione alternativa sarebbe stata quella di tirare l’ultimo minuto dell’assalto ripartendo dalla situazione di punteggio di 13-12, cancellando di fatto l’errore arbitrale. «La notizia all’inizio mi ha colto di sorpresa» ha raccontato la stessa Mariaclotilde Adosini al sito ufficiale della Federazione Italiana Scherma «E per un attimo tanti pensieri hanno affollato la mia testa. Ma ciò che per me più contava in quel momento, tanto da prevalere senza alcuna esitazione, era scegliere quale fosse l’azione moralmente giusta da fare. Nonostante potesse sembrare facile accettare la vittoria già proclamata, ho sentito che tornare in pedana, per ri-disputare quell’ultimo minuto, sarebbe stato più corretto nei confronti dell’avversaria, nel rispetto del nostro sport. Ho perso, pazienza. Lo rifarei ancora. Perché la natura di questa scelta è dovuta agli insegnamenti ricevuti dalla mia famiglia, dalla mia sala scherma e in particolare dal mio maestro Francesco Calabrese».
E anche se poi il “remake” dell’ultimo minuto ha avuto un finale diverso rispetto all’originale e a vincere è stata la Baudinot, per Adosini sono arrivati l’abbraccio dell’avversaria, la standing ovation del pubblico francese e, soprattutto, il premio fair play ricevuto durante una speciale cerimonia allestita ad hoc prima delle finali direttamente dalle mani di una vera leggenda della scherma come Laura Flessel. «Ho fatto quello che la scherma mi ha insegnato» è stato il sintetico quanto umile commento della diretta interessata.
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Foto Alessandro Gennari