Trionfo per fiorettisti e sciabolatori nelle prove a squadre, i Cadetti azzurri chiudono il loro Europeo con 9 medaglie. Spadiste lontane dal podio. Da domani spazio alle gare Under 20.
Due medaglie del colore più pregiato per congedarsi nel migliore dei modi possibili da un Europeo che ai Cadetti azzurri ha regalato tante tante gioie. Da domani il testimone passe agli Under 20 per provare a ripetere anche nella rassegna continentale quei risultati ottenuti nel corso della stagione di Coppa del Mondo, ma intanto c’è da festeggiare il doppio oro messo a segno da fiorettisti e sciabolatori nelle ultime prove a squadre Under 17.
Fioretto fabbrica di medaglie – Le fiorettiste lanciano il guanto di sfida, i fiorettisti raccolgono e passano all’incasso. E così dopo la strepitosa esibizione di Vittoria Pinna e compagne nella gara femminile, ecco la replica offerta da Mattia De Cristofaro, Elia Pasin, Jacopo Poggio e Fernando Scalora. Un copione perfetto quello recitato dagli azzurrini, cominciato con gli agili successi contro Grecia e Ucraina prima del braccio di ferro contro Israele in semifinale. Match duro, equilibrato, in perfetta similitudine con quello che giusto 24 ore prima aveva rappresentato lo scalo più difficile del cammino delle azzurre e risolto da un secco 5-1 di De Cristofaro su Traitel nella penultima frazione che regala a Scalora una chiusura più agevole sul 45-39. Scollinato l’ostacolo, per gli azzurri restava solo da battere la Gran Bretagna, cui non basta l’illusorio 5-1 di avvio di Sosnov su De Cristofaro. Scalora risponde con un 9-2 su Archer e l’inerzia dell’incontro prende subito la piega giusta per gli azzurri, fino al 45-36 che vale gioco, partita e incontro.
La gioia dopo il brivido – Il diavolo sta spesso nel dettaglio. Quello da non tralasciare per non vanificare sul più bello il lavoro tutto quanto costruito nell’arco di una gara. In quella trionfale degli sciabolatori (Francesco Pagano, Massimo Sibillo, Matteo Ottaviani e Leonardo Reale), che hanno marciato al ritmo di 45-30 periodico per regolare i primi due e l’ultimo avversario di giornata, il dettaglio decisivo sta tutto in quella singola stoccata che ha permesso loro di battere l’Ungheria in semifinale al termine di un palpitante match giocato punto a punto dalla prima all’ottantanovesima botta. Quella che lancia in orbita Reale e lascia steso a terra Vajda, l’Italia in finale – dominata – contro la Romania e l’Ungheria a giocarsi il bronzo poi strappato alla Germania.
Spadiste none – Si è interrotta invece subito la caccia alle medaglie per le spadiste. Il quartetto composto da Federica Zogno, Giula Paulis, Asia Vitali e Vittoria Lazzari è stato infatti sconfitto agli ottavi di finale dalla Svizzera al termine di una sfida a lungo equilibrata e decisasi nell’ultima tornata di assalti. Fra settima e nona frazione, infatti, le elvetiche hanno trovato il modo di scavare il gap necessario per mettere fuori gioco le azzurre, che hanno poi chiuso la gara al decimo posto.
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Foto: Bizzi Team