Il tre volte campione Olimpico batte in finale Bazadze, ancora una volta sul podio in stagione. Gu e Pianfetti completano una zona medaglie nobilissima. Lontani gli azzurri, il livornese è il migliore e chiude a ridosso dei primi 8.
Un podio di alta nobiltà schermistica a cui è mancato soltanto un tocco di Azzurro Italia. A Budapest vince Aron Szilagyi, profeta in patria nella bolgia della Syma Hall che invoca e sostiene il suo Campione spingendolo fino al successo finale, arrivato piegando con un sorpasso last minute un Sandro Bazadze che ormai ha piantato stabilmente le proprie tende in zona medaglie e da lì proprio non vuol sentire ragioni di fronte all’idea di lasciarla. E a completare un podio da palati fini, anche Bongil Gu e il vice campione del Mondo del Cairo Maxime Pianfetti.
Nella lotta al vertice non è però riuscita a inserirsi l’Italia, che fa dunque un piccolo passo indietro rispetto allo scintillante week-end del Trofeo Luxardo in attesa della prova a squadre con la quale calerà il sipario sulla trasferta ungherese. Michele Gallo e Giovanni Repetti, rispettivamente primo e terzo a Padova, chiudono anzitempo la loro corsa, con il salernitano sorpreso al primo turno dal romeno Alinca mentre Repetti è stato battuto nel tabellone dei 32. Laddove è finita, con una sola stoccata a fare tutta la differenza del Mondo, anche la corsa di Luca Curatoli.
La palma del migliore degli azzurri spetta quindi a Pietro Torre, con il livornese che si spinge fino agli ottavi di finale dove trova strada sbarrata da Gu Bongil. Oggi si chiude con la prova a squadre, con Matteo Neri che sostituisce l’acciaccato Luigi Samele nel quartetto completato dallo stesso Torre assieme a Curatoli e Gallo. L’ultima prova generale prima del via del percorso verso Parigi 2024. E se ancora c’è incertezza sul fronte internazionale, l’Italia vuole comunque farsi trovare pronta.
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Foto Augusto Bizzi