Gli impressionanti numeri stagionali di Sandro Bazadze

Scherma - Gli impressionanti numeri stagionali di Sandro Bazadze

Il georgiano ha centrato a Budapest il sesto podio in altrettante gare stagionali. A ventinove anni l’allievo di Christian Bauer sta vivendo la miglior stagione di sempre. E i suoi numeri sono impressionanti.

 

Sei podi in altrettante gare stagionali. Otto consecutivi se vogliamo aggiungere all’elenco la trionfale coda della passata annata, coronata dal titolo di Campione d’Europa ad Antalya e dal bronzo iridato al Cairo nella giornata che ha portato finalmente in dote ad Aron Szilagyi quel titolo Mondiale a lungo inseguito. Ci si potrebbe fermare qui, ai freddi numeri, per dare un’idea di quello che sta facendo Sandro Bazadze nell’edizione 2022/2023 della Coppa del Mondo di sciabola maschile. Tre vittorie, due secondi posti e un terzo posto come peggior risultato stagionale: questo il tassametro scandito dal georgiano trapianto alla corte del mago Bauer ad Orleans, dove è diventato una vera e propria macchina. Che Sandro non fosse un cliente facile da affrontare del resto lo si era capito da almeno da qualche anno, ma in questa stagione è parso a tratti ingiocabile per (quasi) tutti. Proprio la sua costanza di rendimento è ciò che in questo momento fa più impressione, perché in nessuna delle altre armi – tenuto conto ovviamente delle debite differenze del caso – sia al maschile che al femminile si trova qualcuno capace di tenere la media del 100% nel rapporto fra gare disputate e presenze sul podio.

Non a caso Sandro Bazadze si presenta da capolista del ranking Mondiale alla vigilia del percorso di qualificazione verso Parigi 2024. Statistiche, le sue, capaci oltretutto di dare ancora maggior peso specifico alla prestazione di Michele Gallo nel giorno della vittoria al Trofeo Luxardo, con il salernitano capace di tenere testa botta su botta al georgiano e poi affondarlo all’ultima stoccata per prendersi la finale. Una gara, quella di Padova, dove peraltro Bazadze è andato veramente a un passo dal marcare visita nella consueta foto di fine gara con i medagliati se non fosse stato per la magica rimonta che si è inventato ai danni di Matyas Szabo durante la sfida ai quarti di finale: da 9-14 a 15-14. Perché oltre che fortissimo tecnicamente, il ventinovenne diventato schermidore sulle tracce di papà Merab e del fratello Beka, è diventato un mostro di solidità mentale. Per batterlo allora serve o essere in giornata illuminata dagli dei della scherma, come successo a Varsavia al beniamino di casa Krzysztof Kaczkowski oppure chiamarsi Aron Szilagyi, come ad esempio accaduto a Budapest proprio sabato scorso peraltro con il tri-campione Olimpico che si è trovato anche a dover rimontare dalla scomoda situazione di punteggio di 10-14.

Sandro Bazadze posa nella classica foto di fine gara con i medagliati. Una scena diventata un classico di questa stagione. (Foto: Bizzi)

E anche lo stesso ungherese non sempre ha avuto contro di lui vita facile. Nella cavalcata poi rivelatasi trionfale e chiusa da Szilagyi con il terzo oro Olimpico di fila, il georgiano, che poi ha chiuso al quarto posto, è stato l’unico a incrinarne le certezze e a metterne in discussione il successo finale, prima di dover alzare bandiera bianca al termine di un assalto tanto equilibrato quanto non privo di  qualche strascico polemico per via di decisioni arbitrali controverse.

Lasciatosi alle spalle il “legno” a Cinque Cerchi – il perché il CIO si ostini a voler disputare anche la finale per il bronzo resta mistero irrisolvibile, ma questa è un’altra storia – il georgiano è ripartito più forte che mai, trovando nel 2022 il definitivo switch di modalità. La prima vittoria in carriera, arrivata per di più nella tappa casalinga di Tbilisi, è stato il primo mattoncino su cui Sandro Bazadze ha edificato il suo castello di risultati. L’oro Europeo di Antalya battendo in finale Luca Curatoli, il vero inizio di un filotto di podi proseguito con il già citato bronzo Mondiale a chiudere nel migliore dei modi il 2022 e trampolino di lancio per una nuova stagione da sogno: vittoria ad Algeri, il bis di Tunisi – in entrambi i casi “a spese” di Gigi Samele – con l’inframezzo del secondo posto di Orleans con ancora Szilagy sulla sua strada. Il resto è storia di questo 2023 con altri tre piazzamenti di prestigio fra Varsavia (secondo), Padova (terzo) e il recente piazzamento d’onore in Ungheria.

Twitter: agenna85

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Foto Augusto Bizzi