Road to Parigi 2024: la sciabola femminile

Scherma - Sciabola femminile, la prova a squadre di Batumi in streaming

In assenza della Russia, grande lotta e incertezza nel cammino che porta alla qualificazione a squadre. Con tante realtà nuove che stanno emergendo. L’Italia può contare su un quartetto in serie positiva da tre gare.

 

Se c’è un’arma toccata in maniera particolare dall’assenza della Russia, questa è senza dubbio la sciabola femminile. Senza la corazzata capace di monopolizzare le ultime due edizioni dei giochi Olimpici sia in campo individuale sia a squadre, i tabelloni delle prove a squadre sono diventati all’insegna della più assoluta incertezza e a ogni gara tutto può succedere. La gara di Tashkent, in tal senso, ne è la più lampante dimostrazione: vittoria della Bulgaria sull’Azerbaijan con podio completato dalla Corea. Un unicum, quello del successo delle bulgare, che sembrerebbe destinato a rimanere tale o comunque a non trovare ripetizione nell’immediato futuro, ma che è indicativo di almeno due cose: da una parte, come detto, manca una vera dominatrice pur in presenza di squadre maggiormente attrezzate di altre; dall’altra che comunque tante altre realtà stanno crescendo, rendendo ancora più interessante e incerta la corsa ai pass per Parigi 2024.

Qualificazione diretta (prima 4 della classifica)

Uno scenario che non dovrebbe ad ogni troppo spaventare l’Italia: il secondo posto di Sint Niklaas ha portato in dote al quartetto composto da Michela Battiston, Martina Criscio, Rossella Gregorio e Chiara Mormile il terzo piazzamento sul podio in stagione. Segno che la squadra azzurra c’è e ha tutte le carte in regola per puntare a strappare il pass chiudendo fra le prime 4 della classifica, evitando anche di rimanere invischiata nell’insidiosa lotta per i singoli slot continentali. E quello Europeo, come poi vedremo, è duro davvero. Là davanti sembra avere qualcosa in più di tutte le Francia: quello composto da Manon Brunet, Sara Balzer e Caroline Queroli è un terzetto base di assoluto spessore tecnico, Margaux Rifkiss un’ottima quarta senza dimenticare che le veterane Cecilia Berder e Charlotte Lembach scalpitano per giocarsi una “last dance” Olimpica. Corea del Sud e Ungheria iridata in carica sono le altre due squadre che si dovrebbero prendere le prime quattro carte.

Scherma - La sciabola femminile a squadre è la gara più imprevedibile del circuito

Le ragazze della Bulgaria festeggiano la vittoria nella prova a squadre di Tashkent lo scorso febbraio (Foto: Andrea Alegni/Bizzi Team)

Zona Europea

Tante squadre in lotta per un solo posto ed è per questo che chiunque riesca a mettere il naso fra le prime quattro fa un grosso affare. Dalla Spagna del duo Navarro – Martin Portugues alla Grecia guidata da Despina Georgiadou e Theodora Gkountoura, e ancora l’Azerbaijan capitanato da Anna Bashta e, ovviamente, l’Ucraina di Olga Kharlan. La fuoriclasse di Mykolaiv e le sue compagne hanno trovato a Sint Niklaas un podio dal peso specifico enorme vista la delicata situazione che stanno vivendo da oltre un anno a questa parte. Un attimo più indietro sembrano essere Germania, Polonia e la già citata Bulgaria, squadra quest’ultima comunque in grande crescita e con ampio potenziale in ottica futura vista la giovanissima età di tre delle quattro componenti.

Zona Asiatica

Con la Corea del Sud fra le favorite per un posto fra le prime quattro, la lotta per lo slot asiatico diventerebbe affare fra Giappone e Cina. Le nipponiche possono contare sulla campionessa del Mondo in carica nonché numero 1 al Mondo Misaki Emura e appaiono le favorite. Attenzione però alle cinesi, che come al solito marciano sottotraccia salvo poi alzare tremendamente l’asticella quando sentono profumo di grande evento.

Zona Americana

Stati Uniti o Canada? Gli Stati Uniti, chiusa l’era delle veterane Zagunis, Wozniak e Stone sono ripartite da una squadra giovanissima e di grande prospettiva. Su tutte, Magda Skarobonkiewicz. Due volte campionessa del Mondo Giovani fra 2022 – quando è stata anche iridata fra le Cadette – e 2023, una finale a otto in Coppa del Mondo nel Grand Prix di Orleans, battuta soltanto all’ultima stoccata da Martina Criscio poi vincitrice. Malgrado la poca esperienza internazionale con una posta in palio così alta, il quartetto Usa sembra favorito rispetto alle “cugine” canadesi per volare a Parigi come miglior rappresentante della zona Americana.

Zona Africana

Se riuscirà a entrare nelle prime sedici della classifica, l’Algeria di Saoussen Boudiaf (un passato nella nazionale francese per lei prima del cambio di nazionalità) non dovrebbe avere problemi a superare la concorrenza di Egitto e Tunisia. Situazione tutta da seguire quella della zona Africana, perché qualora nessuna squadra di questo continente riuscisse a centrare l’ingresso in top 16 spalancherebbe la strada alla migliore delle non qualificate  a prescindere dalla zona da cui proviene.

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Foto Bizzi