Il georgiano arriva da un’impressionante serie di podi e successi e nulla sembra poter scalfire il suo dominio. E se i favori del pronostico per Milano ricadono inevitabilmente su di lui, la concorrenza, Azzurri compresi, è pronta a giocare lo scherzone.
Per non perdere le buone abitudini e ribadire ancora una volta chi comanda nel pianeta sciabola maschile da un anno abbondante a questa parte, Sandro Bazadze si è preso anche l’oro nella gara individuale degli European Games una settimana dopo aver confermato il titolo Europeo a Plovdiv. Milano si avvicina a grandi passi e il messaggio arrivato forte e chiaro (anche) dalla Polonia non lascia spazio a interpretazioni differenti: l’uomo da battere all’ombra del Duomo ha i lineamenti da rude guerriero caucasico dell’allievo plasmato a Orleans dal mago Christian Bauer. Concorrenza avvisata, dunque. La legge dei grandi numeri per cui statisticamente una gara storta dopo una corsa a perdifiato fruttata complessivamente dodici podi consecutivi con le perle di due titoli Europei e un bronzo Mondiale è da mettere in conto, non è sufficiente per sperare di abbattere il gigante georgiano.
Serve il quid in più. Quello che ha permesso ad esempio a Michele Gallo di piegare il numero 1 al Mondo – reduce peraltro da una clamorosa risalita dal 9-14 contro il tedesco Matyas Szabo nell’assalto precedente – in semifinale al “Trofeo Luxardo”, poi finito fra le braccia dello stesso sciabolatore salernitano. Sarà lui, al suo secondo Mondiale, a guidare assieme ai “veterani” Luca Curatoli e Luigi Samele l’assalto azzurro alle medaglie. La speranza dei ragazzi, così come del ct Nicola Zanotti, è quella che possano finalmente presentarsi ai nastri di partenza in condizioni ottimali dopo una seconda parte di stagione all’inseguimento della miglior forma causa acciacchi e problemi fisici assortiti. Assente Matteo Neri, infortunatosi a Cracovia chiudendo anzitempo la propria stagione, potrebbe arrivare la grande chance per Riccardo Nuccio. Il torinese sta vivendo un ottimo momento di forma, culminato nel secondo posto di Madrid in una gara vinta, nemmeno a dirsi, da Badzazetor.
I cui numeri stagionali potrebbero risultare scoraggianti per chiunque: 5 vittorie di cui 3 consecutive, quattro secondi posti e un unico terzo posto nella già citata puntata padovana. Chi fermerà la musica? cantano i Pooh, chi fermerà Sandro Bazadze si chiedono gli addetti ai lavori alla vigilia dei Mondiali di Milano. Fra i candidati più indicati, un tre volte campione Olimpico non propenso a farsi detronizzare e con la rivincita da riprendersi dopo Cracovia (si veda alla voce Aron Szilagy), un fenomeno made in Corea che già conosce il significato dell’espressione campione del Mondo (Oh Sanguk, ça va sans dire), mentre la ritrovata francese schiera un terzetto niente male ben spalmato fra la old school (Bolade Apithy) e la nouvelle vague rappresentata da Maxime Pianfetti e Sebastien Patrice. Materiale sufficiente per affermare con ragionevole certezza che, vinca chi vinca, martedì 25 luglio sarà impossibile annoiarsi.
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Foto Augusto Bizzi