Olga Kharlan: «Questa federazione sta uccidendo tutti»

Olga Kharlan: "QUesta federazione sta uccidendo tutti"

Le parole della sciabolatrice ucraina dopo il cartellino nero rimediato oggi nella prova individuale di sciabola femminile ai Mondiali di Milano.

 

«Penso che abbiate visto tutto, l’unica cosa che non ho voluto fare era stringerle mano, e sapevo di avere questa possibilità». Olga Kharlan si è espressa così dopo il cartellino nero che l’ha esclusa dalla gara di sciabola femminile ai Mondiali di scherma di Milano per essersi rifiutata di stringere la mano al termine dell’assalto vinto contro l’atleta di nazionalità russa, sotto bandiera neutrale, Anna Smirnova.

«Le ho proposto di fare il saluto con la lama» ha proseguito la sciabolatrice, «ma lei non voleva, e l’arbitro insieme a qualcuno della direzione torneo, mi hanno detto di andare via. Mi ero già scaldata per il match successivo ed ero al controllo armi in camera di chiamata  quando qualcuno è venuto da me e mi ha detto: “ti dobbiamo parlare”. C’era il direttore del torneo e un arbitro, e mi hanno detto: “ti daranno un cartellino nero”. Non è stata una scelta dell’arbitro, non credo, non è accaduto durante l’assalto. L’arbitro era molto turbato. È molto crudele anche verso di lui, è molto crudele per tutti. Il sistema, questa federazione, sta uccidendo tutti, anche gli arbitri. Lo conosco, è italiano, non è un amico ma lo rispetto come arbitro, non mi ha dato un cartellino nero sulla pedana, mi ha detto: “tutto ok”, e io mi sono detta: “vado al prossimo assalto”, l’arbitro ha pianto quando mi ha dato il cartellino nero».

Kharlan ha proseguito il suo racconto: «La nostra federazione sta protestando perché hanno cambiato la decisione dell’arbitro. In tutti questi mesi non abbiamo avuto notizie se potessimo gareggiare o no, e questa competizione vale per le Olimpiadi. Non vedevo l’ora di gareggiare, e  ieri sera ho saputo che potevo farlo. Ero felice ma allo stesso tempo ho iniziato a sentire molta pressione, ho dormito tre ore, stavo cercando di capire le mie emozioni e mi sono detta: “devo stare calma per vincere il primo assalto e poi tutto andrà bene”».

È stato molto difficile perché mi dicevo che non avrei dovuto gareggiare, perché la Russia è uno stato terrorista, ma poi mi sono detta che non avevo scelta. I nostri militari devono proteggerci e loro affrontano i nemici faccia a faccia, e quindi mi sono detta: “questo è il mio nemico, questa è la mia guerra, e devo dimostrare come dovrebbe andare”, l’ho fatto ma è stato un assalto molto difficile a livello emotivo».

Riguardo il saluto con la lama della sciabola Kharlan ha dichiarato: «sono stata autorizzata verbalmente da Katsiadakis, la delegazione ci ha parlato ieri riguardo questo». Concludendo, la sciabolatrice ha detto: «onestamente io amo questo sport ma queste persone fanno di tutto per distruggere la tua vita e il tuo amore per questo sport, e la tua carriera in diversi modi. Non so cosa succederà dopo, ma so che non gareggerò più in questo campionato e la mia squadra dovrà competere senza di me, ora vediamo quanto durerà questo cartellino nero».

Twitter: @Ariariasally

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Foto Alessandro Gennari, Pianeta Scherma