Delirio Ungheria, incubo Francia! Le magiare ancora regine nella sciabola femminile a squadre

Sciabola femminile, all'Ungheria il titolo a squadre a Milano

Le ungheresi battono nuovamente la Francia e si confermano in cima al Mondo. Bronzo per la Corea. L’Italia riparte dal decimo posto.

 

La stessa finale, lo stesso finale. Da sogno per l’Ungheria, da incubo per la Francia. Milano come al Cairo si rivela amara per le sciabolatrici transalpini. Le poche certezze di pronostico in una gara che si annunciava fin dalla vigilia pazza e potenzialmente aperta a ogni risultato che si sgretolano sotto le picconate di Anna Marton. La “vecchietta” dall’alto dei suoi ventotto anni di questo gruppo di ragazze terribili capitanate dalla tarantolata Liza Pusztai (i fotografi sentitamente ringraziano per la quantità di scatti che regala a ogni esultanza finale) e completato da Sugar Battai e Luca Szucs. Ed è proprio la veterana a ribaltare le sorti di un match che le transalpine non hanno mai realmente “ucciso” anche quando le cose sembravano essersi messe sul giusto piano inclinato per le Bleus.

Di contro l’impatto della classe 95 è stato devastante: l’11-5 ai danni di Balzer riporta sotto le magiare dal -7 al -1, il 5-1 a Brunet nel penultimo parziale lancia Pusztai verso la chiusura con un margine di +6 da gestire proprio su Balzer. Il 5-4 di parziale basta e avanza per chiudere la pratica sul 45-38 che vale gioco, partita e incontro . Il dopo è un grande abbraccio con le compagne per un nuovo viaggio sul gradino più alto del podio che è contestualmente il “grand slam” per l’Ungheria nelle gare a squadre di sciabola. A completare il podio fotocopia dello scorso anno ci pensa ancora la Corea. Rinnovata nei nomi e con tanti giovani talenti da mettere in vetrina e con un bronzo al collo da festeggiare grazie al netto successo contro l’Ucraina.

La squadra osservata speciale di oggi. Dopo i tormentati giorni seguiti all’affaire cartellino nero nella prova individuale e il successivo reintegro per la gara a quartetti, Olga Kharlan prova a caricarsi sulle spalle il team per andare a caccia di una medaglia che avrebbe dato tutt’altro sapore a questo Mondiale in cui suo malgrado si è trovata protagonista di una delle pagine più nere della storia della scherma. La vittoria contro gli Stati Uniti ai quarti e le successive sconfitte contro Francia e Corea hanno fermato ai piedi del podio le ucraine, che però tornano a casa con un bel gruzzolo di punti fondamentali il chiave Olimpica.

Riparte invece da un deludente decimo posto l’Italia. Troppo brutta per essere vera la versione milanese del quartetto di Nicola Zanotti, dopo una stagione in cui Michela Battiston, Martina Criscio, Rossella Gregorio e Chiara Mormile hanno spesso e volentieri lottato per i quartieri alti, argento Europeo compreso. La sconfitta contro l’Ucraina agli ottavi di finale, soprattutto il modo in cui è maturata, così come i successivi assalti del tabellone dei piazzamenti fra vittorie non prive di fatica e la sconfitta contro la Germania sono episodi da dimenticare al più presto. Al momento la qualificazione alle Olimpiadi sarebbe ancora assicurata, ma il valore di questo gruppo di ragazze è decisamente ben altro da quanto si è visto sulle pedane di Milano.

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Foto Eva Pavia/Bizzi Team