Enrico Cortesi, legale dell’atleta, ha parlato del momento del suo assistito e definito il tutto un semplice malinteso.
Un malinteso. Così Enrico Cortesi, avvocato difensore di Andrea Cassarà, si è espresso sul caso che vede coinvolto l’ex fiorettista azzurro, messo sotto indagine dalla Procura di Brescia nella giornata di domenica 22 ottobre a seguito della denuncia da parte di una minorenne accortasi che qualcuno la stava filmando con un telefono cellulare da dietro una grata. La giovane, lo ricordiamo, non ha espressamente fatto il nome del due volte Campione Olimpico a squadre, ma le immagini delle telecamere di sicurezza del Centro Sportivo San Filippo di Brescia, acquisite dalla procura proprio a seguito della denuncia della ragazza, mostrerebbero Cassarà in luogo e orario compatibili con quelli indicati dalla denunciante.
Mentre proseguono gli accertamenti sul cellulare del campione azzurro da cui potrebbero emergere nuovi sviluppi, il diretto interessato continua a non commentare la vicenda lasciando che a parlare per lui sia il suo avvocato: «Il mio assistito è sotto shock, si tratta solo di un malinteso».
Nella giornata di mercoledì 25 ottobre, intanto, è arrivata anche la presa di posizione da parte del Centro Sportivo San Filippo nella persona del suo Presidente Nicola Fiorin: «In questa vicenda noi siamo solo parte lesa, offesa. Non abbiamo alcuna responsabilità» ha affermato Fiorin all’edizione bresciana del Corriere della Sera. Lo stesso Presidente del San Filippo ha poi spiegato la sua volontà di offrire massima collaborazione con la magistratura incaricata delle indagini: «Dopo aver preso atto della denuncia, ci siamo messi subito a disposizione degli inquirenti, che hanno acquisito i video della sorveglianza. Adotteremo tutti gli strumenti che il nostro ordinamento giudiziario prevede per tutelare la nostra immagine».
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Foto: Augusto Bizzi