Ancora 100 giorni e poi si alzerà il sipario sui Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il countdown continua a scorrere inesorabile e il culmine di questo bizzarro, anomalo ciclo olimpico condensato in tre anni si staglia sempre più all’orizzonte. Le immagini dei palazzetti e degli stadi vuoti della Tokyo 2021 messa sotto scacco prima e sotto stretto guinzaglio poi dalla pandemia del Covid 19 sembrano ormai ricordi lontani e sbiaditi. Sugli Champs Elysées e lungo la Senna si sente già l’aria di festa e di quella straordinaria quanto inedita cerimonia di apertura che porterà i Giochi direttamente dentro la città, che torna sede Olimpica 100 anni dopo aver ospitato l’edizione del 1904. E chissà quanti dei protagonisti della scherma se la potranno godere appieno l’atmosfera della cerimonia. Perché dal giorno dopo si comincia a fare sul serio.
Si scende in pedana subito. E no, non sarà una gara come tutte le altre. Impossibile che possa esserlo visto tutto il carico emotivo che soltanto la parola Olimpiade porta con sé. Poche ore, nel migliore dei casi, per giocarsi i frutti di un lavoro di quattro anni fatti di gioie e dolori, esaltazione e momenti cui tanti dubbi e tarli si sono fatti largo nella testa. Tutto, sotto le maestose vetrate del Grand Palais sarà amplificato a potenza infinita nelle giornate che dal 27 luglio al 4 agosto metteranno in palio i 12 titoli fra individuali e a squadre. Trionfi e cadute, favole e grandi delusioni. Ci sarà chi proverà a incrementare la propria leggenda, chi a sfatare un tab, chi a cercare la definitiva consacrazione di una carriera già straordinaria. Ma spesso e volentieri le pedane Olimpiche hanno premiato eroi inaspettati e lanciato definitivamente nuove stelle. Confermato pronostici o smentiti clamorosamente. Magia e crudezza di una gara a suo modo unica, malgrado nella forma e nella sostanza uguale alle tante altre affrontate dai protagonisti nel corso della loto vita agonistica. Ma capace come nessuna di creare lo stesso groppo in gola tanto ai debuttanti tanto a chi i Giochi li ha vissuti più di una volta. Quella gara dove per vincere devi essere il più pronto prima ancora che il più forte, come dimostra il numero di assoluti fuoriclasse che hanno pagato ricco dazio al “tabù Olimpico”.
100 giorni al via. Un battito di ciglia come un tempo dilatato in eterno. Tre mesi abbondanti per cominciare ad assaporare quel friccico nel core à la Manfredi misto ad ansietta che un appuntamento del genere porta con sé. Qualcuno sicuramente starà già pregustando il momento in cui realizzerà il sogno che si era segnato su un taccuino dopo la prima lezione di scherma, altri provando a non pensare all’importanza della Gara per poi entrare definitivamente in clima con l’approssimarsi della stessa. Nel mentre c’è chi in questi giorni di tempo per pensare ne ha poco, fra dubbi e ballottaggi da sciogliere e tabelle di marcia da preparare affinché gli attori principali arrivino fisicamente e psicologicamente pronti all’appuntamento che vale una vita. 100 giorni e sarà di nuovo. Quel friccico nel core cominciamo a sentirlo anche noi, che le Olimpiadi ve le racconteremo. E già non vediamo l’ora
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Foto Bizzi