La spadista ungherese non ha fornito in tre occasioni la reperibilità per i controlli anti doping. Niente Olimpiadi per lei, al suo posto potrebbe andare Eszther Muhari.
Dalla qualifica Olimpica conquistata come miglior Europea con tanto di vittoria finalmente centrata nel Grand Prix di casa a Budapest alla possibilità di chiudere nel peggiore dei modi la propria carriera, appiedata da due anni di squalifica comminati per ripetute violazioni del codice antidoping in tema di reperibilità per i controlli. Protagonista della vicenda è la spadista ungherese Anna Kun, che nei giorni scorsi ha rilasciato una dichiarazione per spiegare quanto accadutole.
Fatale alla ventottenne magiara la mancata comunicazione in tre occasioni della reperibilità per controlli antidoping. Una violazione che ha pagato con il massimo della pena, appunto una squalifica di due anni che le costa, fra le altre cose, la partecipazione ai prossimi Giochi di Parigi 2024. Un colpo durissimo per Anna Kun, che in sede legale ha fatto di tutto per dimostrare che la mancata reperibilità fosse da mettere in conto a situazione esterne del tutto indipendenti dalla volontà dell’atleta. «Non ritengo affatto giusta questa decisione» ha dichiarato la stessa spadista, attuale numero 4 del Mondo «e penso che il mio errore dovuto a distrazioni non valga la pena inflittami. Non ho mai usato sostanze o metodi illegali, ho molti test e risultati di laboratorio per dimostrarlo». Kun ha poi parlato del suo futuro alla scadenza dei due anni, futuro in cui al momento sembra poter difficilmente trovare ancora posto la scherma: «Non avrei mai pensato che la mia carriera potesse finire in questo modo, perché dopo una pausa così lunga non è sicuro che io abbia ancora in mano una spada. Sarà un processo lungo da elaborare questo. Sta iniziando una nuova fase della mia vita, con tante incertezze, ho bisogno di tempo e di pace».
Quello di Anna Kun non è il primo caso di squalifica per mancato aggiornamento dei whereabouts: nel 2018 a commettere il medesimo errore fu lo spadista francese Daniel Jerent, che per questo motivo saltò i Mondiali di Wuxi. La squalifica di Kun lascia quindi vacante uno slot individuale per i prossimi Giochi Olimpici di Parigi, che dovrebbe diventare appannaggio della connazionale Eszther Muhari. Quest’ultima era arrivata terza nella classifica di qualificazione Europea, dietro alla stessa Kun e all’estone Nelli Differt. L’Ungheria quindi potrebbe comunque avere la propria rappresentante in pedana il prossimo 27 luglio.
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Foto Eva Pavia/Bizzi Team