L’Italia è una squadra pazzesca! A Fujairah le spadiste Azzurre arrivano una sola stoccata dalla terza vittoria di fila

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Vince la Corea del Sud alla priorità, Italia a una sola stoccata dalla terza vittoria di fila in una prova a squadre di spada. Podio anche per la Svizzera.

 

A una sola stoccata dalla terza vittoria di fila in una prova a squadre di spada femminile. Potrebbe bastare questo per inquadrare quanto di grande hanno fatto a Fujairah Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Giulia Rizzi e Alberta Santuccio. Potrebbe ma non basta, perché questa Italia per metà di anima  friulana e per metà di anima siciliana si rivela nuovamente una fantastica macchina da scherma con davvero pochissimi punti deboli. Dominante quando le occasioni lo permettono, inaffondabile anche quando la Corea del Sud sembrava aver già messo l’ipoteca sulla vittoria di tappa dopo aver chiuso i primi due assalti della finalissima avanti per 10-1. Da lì, con pazienza le Azzurre hanno ricostruito il loro match, rosicchiando frazione su frazione stoccate e certezze alle coreane per dare vita a un equilibratissimo e tesissimo finale risolto dal guizzo di Choi Injeong alla priorità.

Finisce 34-33 per le asiatiche, con l’Italia che va a un soffio dal mettere in cornice un altro capolavoro dopo quelli dipinti a Barcellona prima e Nanjing poi. Ma al netto del finale, con una squadra così sognare in grande il prossimo 30 luglio a Parigi diventa il minimo. Perché, come detto, questo quartetto ha dimostrato ancora una volta di essere fortissimo. Lo dimostra una stagione in cui, togliendo i due quinti posti di Legnano e Vancouver, l’Italia ha nel secondo posto di oggi il peggior risultato messo a referto. Lo dice il peso delle individualità che lo compongono, con due Campionesse del Mondo, una fresca medaglia d’argento iridata e una spadista, Giulia Rizzi, che ha messo in pedana una stagione sin qui mostruosa al netto di un paio di normalissimi inciampi.

Lo racconta, analizzandola nel dettaglio, la gara di oggi, dove ancora una volta è emersa la forza e la compattezza del gruppo. L’elemento veramente fondamentale per rendere letale il mix di talenti singoli di cui sopra. Due netti successi contro Germania ed Estonia per entrare nelle prime quattro, quindi il braccio di ferro con il Canada in semifinale, match reso più complicato del previsto dalle nordamericane piegate soltanto all’ultima frazione. E poi la finale, con quella rimonta clamorosa che solo per un dettaglio non si è tramutata in oro. Per quello, però, a ben pensarci c’è un’occasione ben più importante all’orizzonte. Avete da fare il prossimo 30 luglio? Perché in gara a Parigi ci saranno quattro ragazze che potrebbero farci divertire parecchio…

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Foto Luca Pagliaricci/Bizzi Team

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