A Parigi 2024 saranno in tutto 11 gli Azzurri all’esordio ai Giochi Olimpici (proprio come tre anni fa a Tokyo)

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Da Pietro Torre a Giulia Rizzi passando per tre quarti della squadra di fioretto maschile. Per quasi la metà dei selezionati Azzurri, Parigi 2024 è il battesimo del fuoco Olimpico.

 

Da Pietro Torre, il più giovane della compagnia con i suoi 22 anni, a Giulia Rizzi, che nella città che per tanti anni è stata casa sua vedrà prima volta i Cerchi Olimpici a 35 anni e al termine di una stagione che l’ha vista a suon di risultati prendersi di forza un posto fra le tre spadiste che il prossimo luglio andranno a caccia delle medaglie nella prova individuale. Nel mezzo di questi due poli opposti, altri nove nomi che assieme ai due sopra citati vanno a costituire il cast 2024 del club degli esordienti Olimpici. Undici tiratori al loro battesimo del fuoco alla più importante rassegna sportiva, quella che vale una carriera e la realizzazione di un sogno che ciascuno di loro culla dentro sin da quando ha mosso i primi passi in pedana. Tradotto in numeri quasi il cinquanta per cento della delegazione Azzurra presente a Parigi 2024 da poco ufficializzata, dato peraltro il fotocopia rispetto a quello relativo alle convocazioni per Tokyo 2020.

L’arma con più debuttanti in assoluto è il fioretto con ben 5 elementi volti nuovi. Al maschile, in particolare tutti e tre i partecipanti alla prova individuale, ovvero Guillaume Bianchi, Filippo Macchi e Tommaso Marini mentre al femminile l’unica esordiente in pedana nel doppio impegno è Martina Favaretto. Per Francesca Palumbo, invece, l’esordio Olimpico avverrà come riserva per la prova a squadre, con la speranza di potersi ritagliare anche lei uno spazio in pedana malgrado le cervellotiche regole Olimpiche per cui ciascuna squadra può effettuare unicamente un cambio durante tutta la gara privando peraltro della medaglia la riserva in caso di mancato impegno. Chissà che sul Grand Palais allora non si possa ripetere quanto accaduto dodici anni fa a Londra, con l’Italia che domina la finale e Stefano Cerioni a concedere ad Ilaria Salvatori la possibilità di disputare una porzione di match quanto basta per mettersi anche lei l’oro al collo.

Tre esordienti a testa per sciabola e fioretto. Per quanto riguarda il settore di responsabilità di Nicola Zanotti, sarà un debutto “full time” per Chiara Mormile fra le donne e Pietro Torre fra gli uomini, con Michele Gallo quarto per la prova a squadre. Nella spada, oltre alla già citata Giulia Rizzi, prima volta assoluta anche per Davide Di Veroli e Federico Vismara. Non è un vero e proprio debutto, e quindi finisce fuori statistica, quello di Michela Battiston e Alberta Santuccio, riserve tre anni fa Tokyo (e poi entrambe protagoniste chi con una clamorosa rimonta ai danni di Charlotte Lembach, chi mettendo la propria decisiva quota nella finalina contro la Cina valsa alle spadiste il bronzo), ma a Parigi chiamate a disputare sia la prova individuale sia quella a squadre.

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Foto Alessandro Gennari