Lo spadista francese, rimasto fuori dalle selezioni per Parigi 2024, ha presentato ricorso al Comitato Olimpico. Borel e Cannone si schierano in sua difesa.
Che la mancata selezione di Alexandre Bardenet per la squadra Olimpica di spada maschile potesse generare polemiche e discussioni era parso chiaro e lampante fin da subito. E infatti, passato qualche giorno per smaltire la rabbia e la delusione, il trentaquattrenne tiratore transalpino è passato al contrattacco e si è rivolto direttamente al Comitato Olimpico Nazionale Francese contestando il fatto che la scelta della Commissione Tecnica sia stata dettata da motivazioni extra sportive. «Dopo qualche giorno di riflessione» ha spiegato tramite i propri canali social Bardenet «supportato dai miei parenti e compagni, ma incoraggiato anche dai vostri numerosi messaggi di supporto, ho deciso di rivolgermi al CNOSF per chiedere che si svolga la selezione olimpica nel rispetto delle prestazioni sportive degli atleti».
Come riportato dall’Equipe, si tratterebbe di una sorta di punizione per il lungo braccio di ferro intrapreso fin da inizio stagione assieme a Yannick Borel e Romain Cannone contro la gestione tecnica di Hugues Obry. Una fronda che ha avuto come estrema conseguenza le dimissioni del tecnico artefice fra le altre cose del trionfale ciclo culminato con l’oro di Rio 2016. A corroborare la tesi di una scelta “politica” il fatto che lo stesso Bardenet, due volte Campione del Mondo a squadre e argento lo scorso luglio a Milano, ha chiuso al terzo posto la corsa di selezione interna dietro proprio Borel e Cannone. Con l’iridato 2018 qualificato di diritto in virtù della prima posizione e l’Olimpionico di Tokyo intoccabile proprio per via della sua posizione di campione uscente, la scure si così è abbattuta sullo spadista di Saint Saulve. Fuori lui, dentro Luidgi Midleton (terzo per la prova individuale, scelta motivata dalla vittoria centrata lo scorso dicembre a Vancouver) e Paul Allegre, riserva per la prova a squadre.
«La scelta operata dal comitato di selezione è soggettiva e scandalosa» ha dichiarato l’avvocato che difende gli interessi dello spadista «Gli atleti non sono a conoscenza di regole chiare in base a cui verranno selezionati (la scelta degli altri tre atleti è a discrezione della commissione tecnica, ndr) Dovrebbe essere una scelta sportiva guidata da obiettività, razionalità e correttezza. Ma qui ne siamo lontani».
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A difesa del compagno di squadra si sono schierati apertamente anche Yannick Borel e Romain Cannone. «Certo che lo sostengo, perché la sua mancata selezione non sembra essere basata sul criterio sportivo» ha affermato Borel interpellato dall’Equipe «ha partecipato a 14 gare di Coppa del Mondo su 15 con 10 podi e 4 vittorie. Penso che se ci fossero stati problemi con Bardenet ce ne saremmo accorti ben prima di arrivare a due mesi dai Giochi Olimpici […]Mi sembra decisamente pericoloso cambiare all’ultimo momento il 50% della squadra». «Penso che sia una selezione ingiusta» gli fa eco Cannone sempre sulle colonne del prestigioso quotidiano transalpino «spero almeno che la sua domanda sia presa in considerazione. Noi siamo sempre in grado di fare medaglie, ma non saremo in condizioni ottimali sul piano sportivo e mentale finché tutto non sarà tornato alla calma. Cosa che non succede oggi».
Un’altra gatta da pelare per la Federazione Francese, dunque, mentre il count down verso l’inizio dei Giochi di Parigi 2024 continua a scorrere inesorabile. E la sensazione forte che quella tranquillità sportiva e mentale invocata dal campione Olimpico di Tokyo 2020 sia ben lungi dall’essere trovata.
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Foto: Bizzi Team