Le vicende internazionali legate alla presenza degli atleti russi ha portato a spezzare fra Bulgaria e Polonia gli Europei 2023. Per l’Italia un’edizione da record con ben 16 medaglie.
Venerdì 16 giugno 2023: a Plovdiv, in Bulgaria, scatta l’edizione 2023 dei Campionati Europei di scherma. Una rassegna decisamente particolare, ben oltre l’importanza dei punti in palio nel cammino che porta ai Giochi di Parigi 2024. Il divieto di ingresso sancito dalle autorità polacche agli atleti russi che avessero voluto prendere parte alla competizione, sebbene sotto bandiera neutrale e soltanto nelle prove individuali, costringe la Federazione Internazionale della Scherma a una soluzione inedita. La città bulgara avrebbe ospitato solo le prove individuali, mentre le gare a squadre si sarebbero regolarmente svolte a Cracovia in seno agli European Games. Uno “spezzatino” che ha costretto i protagonisti a un vero e proprio tour de force in un momento delicato della stagione.
Ma gli Europei di scherma 2023 hanno rappresentato per l’Italia una vera e propria edizione da record. Basta un solo dato superficiale per inquadrarla: fra gare individuali e gare a squadre sono arrivate in tutto 16 medaglie, di cui 5 del colore più prezioso cui si assommano altrettanti argenti e 6 bronzi. Un saldo dunque di +2 nel computo complessivo rispetto alla già sfarzosa campagna di Antalya 2022 – che aveva settato l’asticella al punto più alto – e per di più con un oro ulteriore nel bottino (in Turchia furono 4).
Ma è approfondendo l’analisi che si può effettivamente capire la portata della spedizione Azzurra fra Plovdiv e Cracovia. Pronti via e nella primissima giornata si fa la storia: la prova individuale di fioretto femminile si risolve in un plebiscito con tutte e quattro le ragazze di Stefano Cerioni a prendersi un posto sul podio (vittoria di Martina Batini su Martina Favaretto, bronzo per Alice Volpi e Francesca Palumbo), mentre la doppietta firmata da Davide Di Veroli e Federico Vismara contribuisce al ritorno in Italia del titolo individuale di spada maschile dopo un’assenza di oltre 40 anni. E, ancora, il fioretto che fa en plein di medaglie d’oro conquistando entrambe le prove individuale (quella maschile è stata vinta da Filippo Macchi) così come entrambe le prove a squadre.
A proposito di quartetti: a Cracovia l’Italia è stata l’unica Nazione a portare tutte e 6 le formazioni a medaglia. Detto dei trionfi del fioretto, a completare il bottino il doppio argento proveniente dalla sciabola in gare tutt’altro che semplici sia per le ragazze – a un passo dall’eliminazione ai quarti di finale – quanto per i ragazzi, in una giornata segnata dall’infortunio al ginocchio subito da Matteo Neri; e i due bronzi della spada in un curioso di gioco di “lottizzazione” delle medaglie su base due. Solo un ricco antipasto, per il settore guidato da Dario Chiadò, di quello che meno di un mese dopo sarebbe arrivato sulle pedane di Milano.
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Foto Augusto Bizzi