Marini oro, Foconi argento: a Basilea è il solito show del fioretto Azzurro

Fioretto maschile: doppietta Azzurra agli Europei di Basilea

Finale a senso unico, lo jesino mette in bacheca il titolo Europeo un anno dopo il Mondiale. Podio per Alexander Choupenitch e Maxime Pauty. Guillaume Bianchi alle porte del podio.  

 

Come prima giornata in ufficio, per Stefano Cerioni, c’è di che essere soddisfatti. Due medaglie messe a referto, uno scenario che i suoi quattro moschettieri si erano apparecchiati perfettamente con in testa il pensiero stupendo di fare uno-due-tre-quattro come le colleghe lo scorso anno nella Plovdiv dei record frantumati, lo spettacolo da gustarsi in qualità di spettatore privilegiato della sfida per l’oro con in pedana Tommaso Marini e Alessio Foconi. A ben vedere invero sfida non è stata, causa monologo scritto, diretto e interpretato dal ventiduenne jesino passato nel giro di due anni dall’accarezzare pericolosamente i pensieri di appendere arma e maschera a un chiodo all’aver messo in bacheca nel giro di un anno due terzi della triple crown con un’Olimpiade che bussa sempre di più alle porte.

Tommaso Marini è campione d’Europa, capofila di una festa italiana completata da chi questo titolo lo aveva messo in tasca nel 2019. Mai in discussione l’esito dell’assalto, sigillato dal marchigiano sul 15-4. Paradossalmente, visto dove è arrivato e la caratura dell’avversario, il match più facile di una giornata che Tommaso è stata tutt’altro che semplice, soprattutto nella sua parte finale. Leszek Rajski prima, Alexander Choupenitch poi rendono dura la strada verso l’oro al ragazzo ennesimo prodotto di quella miniera d’oro schermistico che è la zona di Ancona e Jesi. Cede solo all’ultima stoccata il coriaceo polacco nei quarti di finale, dà battaglia il ceco prima di alzare bandiera bianca e accomodarsi sul terzo gradino del podio, in compagnia del francese Maxime Pauty fermato poco prima da Foconi.

Splendida la gara del ternano e che rabbia all’idea di non vederlo in azione nella prova individuale di Parigi. Dura lex sed lex: alle Olimpiadi possono gareggiare massimo in tre e in una squadra che ha al suo arco quattro punte acuminate la scelta su chi lasciare fuori sarebbe stata in ogni caso difficile e dolorosa. E alla fine, malgrado il punteggio, sul suo volto c’è spazio per un sorriso e per i complimenti sinceri all’amico e compagno di squadra fresco di titolo: «Io e Tommaso ci conosciamo alla perfezione, oggi devo dire che mi ha dato una bella bastonata ma ha ampiamente meritato e quindi complimenti a lui».

Ora testa alla gara a squadre. Si torna in pedana fra tre giorni, con il duplice obiettivo di difendere il titolo vinto lo scorso anno a Cracovia e di mettere in cascina punti preziosi per apparecchiarsi un miglior tabellone ai prossimi Giochi Olimpici. Guillaume Bianchi e Filippo Macchi, oggi rispettivamente quinto e decimo, sono pronti a unirsi alla compagnia. La campagna elvetica del fioretto Azzurro non è che all’inizio.

Classifica – 1. Tommaso Marini (Ita), 2. Alessio Foconi (Ita), 3. Alexander Choupenitch (Cze), 3. Maxime Pauty (Fra), 5. Guillaume Bianchi (Ita), 6. Alexander Kahl (Ger), 7. Maximilien Chastanet (Fra), 8. Leszek Rajski (Pol)
10. Filippo Macchi (Ita)

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto Augusto Bizzi