La vittoria di Arianna Errigo agli Europei di Basilea ha tante affinità con il successo di Gianmarco Tamberi a Roma. A partire dal fatto che la vittoria è stata costruita reagendo da campioni a un momento di difficoltà.
«Gimbo non potevo essere da meno!». Arianna Errigo ha appena vinto il suo terzo campionato Europeo di fioretto femminile sulle pedane d Basilea e nell’ormai immancabile post social di fine gara arriva l’immediata strizzata d’occhiolino a chi, il prossimo 27 luglio, sarà assieme a lei a guidare l’ingresso della delegazione italiana durante la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Portabandiera chiama, Roma, portabandiera risponde, Basilea. Due vittorie che, analizzandole bene, hanno tanto in comune. Se vincere è bello, farlo in maniera unica e indimenticabile beh ha tutt’altro sapore. Gimbo e Arianna, ordine dettato squisitamente dal fattore cronologico, si sono presi il bottino più grosso con la zampata che solo i fuoriclasse hanno. Quel quid in più che distingue i Campioni con la maiuscola e in grassetto da tutti gli altri: uscire da vincitori quando tutto sembra lasciar presagire al peggio.
Gianmarco Tamberi agli Europei di Roma è stato a un passo dall’eliminazione a una misura, 2.27, che di solito non è un problema per lui. Arianna Errigo ha subito per tutta la prima parte della finale l’iniziativa e il coraggio dell’ucraina Myroniuk, che malgrado la posta in palio e la caratura dell’avversaria che si è trovata di fronte, si è giocata a viso aperto tutte le sue carte e a un certo punto sembrava essere tremendamente vicina a regalarsi un sogno incredibile. Nelle difficoltà, al bivio fra la morte (sportiva) o la gloria – credits to Joe Strummer per il riferimento – anziché sciogliersi i due hanno trovato terreno fertile per esaltarsi ed accendere la scintilla. I finali delle storie li conosciamo benissimo, così come ricordiamo ancora i pochi benefici per le nostre coronarie di quelle folli montagne russe emotive fra spasmodica tensione e gioia sfrenata.
Nelle pieghe della gara di ieri, c’è però un altro protagonista che si prende la scena ed è Stefano Cerioni. Poche semplici parole per scuotere una Errigo frastornata dall’avvio travolgente della giovane avversaria e con lo sguardo perso di chi fatica a trovare le giuste contromisure. «Le idee chiare ti devono venire! Siamo qui per vincere, non per perdere tempo! Fino all’ultima stoccata ricordati di non morire mai!» si capta dalla telecamere durante il salvifico minuto di pausa. Lì il match è definitivamente svoltato, con l’Azzurra in furiosa rimonta a cancellare, azione dopo azione, vantaggio e certezze a una Myroniuk che dopo aver assaporato il dolce sapore del successo si è trovata a pagare la tariffa massima alla dura legge delle Fuoriclasse.
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Foto Eva Pavia/Bizzi Team