Chi detronizzerà il Re? (O si aprirà il regno di Aron IV?)

Scherma -Parigi 2024: la preview della prova individuale di sciabola maschile

Da tre edizioni a questa parte, la prova individuale di sciabola maschile ai Giochi Olimpici è dominata da Aron Szilagyi. Il prossimo 28 luglio l’ungherese proverà a firmare un poker da leggenda, ma i pretendenti al trono sono tanti e pronti alla lotta.

 

Quando Keith Smart firmò la stoccata che chiuse sul 15-10 l’ottavo di finale del torneo di sciabola maschile individuale ai Giochi di Pechino 2008, ancora non sapeva che l’allora diciottenne ungherese che aveva appena battuto non avrebbe più conosciuto il termine “sconfitta” per le successive tre edizioni consecutive delle Olimpiadi. Il ragazzo in questione risponde ovviamente al nome di Aron Szilagyi e nel frattempo ha riscritto a suon di record la Storia della scherma, diventandone a pieno titolo uno dei suoi più grandi e iconici Campioni. L’oro di Londra 2012, poi fotocopiato in carta carbone tanto a Rio 2016 quanto a Tokyo 2020, lo ha proiettato direttamente nella leggenda: nessuno, nella scherma maschile, aveva mai conquistato per tre volte – per di più senza alcuna soluzione di continuità -il titolo Olimpico. Nemmeno i tanti suoi illustri predecessori della gloriosa scuola ungherese della sciabola o i grandi campioni del calibro di Edoardo Mangiarotti o Christian D’Oriola.

La caccia ad un ancora più leggendario poker da parte del campionissimo ungherese è dunque il leit motiv principale per seguire la prova individuale di sciabola maschile il prossimo 28 luglio, ma se la nobiltà obbliga a concedere a lui il ruolo del naturale favorito dall’altra però i pretendenti regicidi formano un elenco decisamente nutrito e dalle intenzioni decisamente bellicose. Colin Heathcock ha fretta di dare inizio a una nuova era della disciplina, Sandro Bazadze di raccogliere i frutti del lavoro con Christian Bauer. E ancora, Oh Sanguk e un attimo più defilato ma ugualmente pericoloso, il neo numero uno del Mondo Ziad Elsyssi. La tranquillità e la superiorità di chi, nelle tre edizioni precedenti, è sembrato affrontare la gara Olimpica come se fosse solo una formalità per andare a ritirare l’oro prenotato con largo anticipo, dall’altra la legge dei grandi numeri e tanti campioni pronti a giocare le loro carte per fare sì che nell’albo d’oro ci sia un nome differente da quello che da Londra a Tokyo passando per Rio ha messo le tende e non sembra intenzionato a sloggiare.

E in tutto questo, che ruolo può giocare l’Italia? L’Europeo di Basilea, con la storica tripletta firmata Michele Gallo, Luca Curatoli e Luigi Samele, ha sicuramente dato una bella carica ai tre Azzurri che il prossimo 27 luglio saranno in pedana. Gallo nelle due ultime stagioni è cresciuto tantissimo, pur con qualche momento in cui ha faticato, e proprio il titolo firmato in Svizzera gli è valso il sorpasso last minute su Pietro Torre, inizialmente selezionato per la prova individuale. Se riuscirà al Grand Palais a esprimere la stessa scherma espressa all’Europeo, potrà essere un cliente tosto per tutti quanti. Curatoli è reduce da una coda di stagione in crescendo, con il titolo italiano messo in cassaforte a Cagliari e la bella prestazione individuale in Svizzera, mentre l’unica incognita su Luigi Samele riguarda la sua condizione fisica. I tanti acciacchi non gli hanno permesso di esprimersi al top e ne avevano addirittura messo in forse la presenza a Basilea. Talento, esperienza e un cuore enorme sono le armi con cui il foggiano proverà ancora una volta a lasciare il proprio indelebile marchio. Lui che già tre anni orsono fu l’uomo che più di tutti si avvicinò a ET e che sotto le vetrate del Grand Palais vuole infiocchettarsi nuovamente uno splendido auto-regalo.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto: Augusto Bizzi