Missione compiuta, agente Kong! Il titolo olimpico di spada femminile resta in Asia

Spada femminile: a Kong Man Wai l'oro nella spada femminile

Battuta in finale la francese Mallo. Bronzo per Eszter Muhari. L’Italia maledice la priorità e chiude alle porte delle semifinali con Alberta Santuccio.

 

Era la più attesa dai pronostici e alla fine Kong Man Wai non ha deluso le attese. È lei la nuova campionessa olimpica di spada femminile, con il titolo che rimane in Asia spostandosi dalla Cina alla città stato che dell’enorme colosso orientale ne è una piccolissima ma fierissima costola. Una vittoria che è liberazione, per lei che dall’intera Hong Kong era stata rivestita di una missione che poteva avere un unico esito possibile: sbancare il Grand Palais nella prova individuale Olimpica. Facile a dirsi meno a farsi, perché quando di mezzo si mette la parola Olimpiade tutto diventa immensamente più impegnativo e le certezze forgiate da una stagione di Coppa del Mondo impreziosita da tre successi di tappa possono sgretolarsi da un momento all’altro.

Per tutta la prima parte della finalissima contro Auriane Mallo, altra donna in missione in un Paese avido di rimettere le mani su quell’oro nella spada femminile mai più ripetuto dopo i fasti della divina Flessel, la ragazza di Hong Kong è sembrata fragile e impaurita, mentre alla francese riusciva tutto o quasi al limite della perfezione. Lo ha accarezzato e sognato Auriane quel titolo, spinta anche da un Grand Palais da brividi e dalla presenza di Emmanuel Macron e consorte, come se avere sulle spalle una Nazione intera non fosse già di per sé sufficiente a far fare “giacomo giacomo” alle gambe. Ma alla fine, quella hongkonghese che pareva piccola piccola inghiottita dall’immensità del Palazzo ha saputo trovare dentro di sé la giusta calma per ricostruire mattone dopo mattone un assalto che sul 2-7 sembrava aver preso una direzione chiara. Stoccata dopo stoccata si è rifatta sotto, mentre il passo di Mallo prima sicuro e baldanzoso si è fatto via via sempre più rallentato, il respiro affannoso, la spada diventata improvvisamente pesantissima. Fino all’epilogo finale alla priorità, dopo un interminabile minuto e mezzo in cui le due atlete, nel pieno di uno stallo messicano, si sono guardate, cercate con la lama ma senza mai affondare il colpo in attesa del minuto supplementare che spezzasse quell’ostinato equilibrio. Fino alle lacrime di gioia di Kong Man Wai e a quelle di disperazione di Auriane Mallo, acclamata comunque dalla folla del Grand Palais.

A completare il podio Eszter Muhari, da non qualificata a medaglia di bronzo in una replica seppur in scala minore e con qualche variazione della parabola di Romain Cannone tre anni fa a Tokyo. Brava l’ungherese, che coglie come meglio non poteva fare l’occasione spalancatasi davanti dopo la squalifica di Anna Kun e il semaforo verde per Parigi. Chiude terza, battendo alla priorità l’estone Nelli Differt  che proprio sulla morte subite aveva costruito la sua fortuna, ma che nello snodo decisivo della carriera si è rivelata croce dopo tanta delizia. Splendore e dolori della priorità, oggi indigesta per tutte e tre le spadiste Azzurre. Rossella, Giulia e Alberta proveranno a prendersi la loro rivincita nella prova a squadre di martedì 30 luglio, la festa oggi è tutta per una donna venuta da Hong Kong con un compito preciso: vincere l’oro. Missione compiuta, agente Kong!

Classifica – 1. Kong Man Wai (Hkg), 2. Auriane Mallo Breton (Fra), 3. Estzer Muhari (Hun), 4. Nelli Differt (Est), 5. Alberta Santuccio (Ita), 6. Yu Sihan (Chn), 7. Vlada Kharkova (Ukr), 8. Olena Kryvytska (Ukr)
18. Giulia Rizzi (Ita), 21. Rossella Fiamingo (Ita)

Twitter: agenna85

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Foto Augusto Bizzi