Il foggiano, battuto da Oh Sanguk in semifinale, si riscatta battendo Elsissy e conquista il bronzo. Oro al coreano su Fares Ferjani.
Cadono gli Dei a Parigi, ma Luigi Samele sul podio Olimpico della sciabola maschile c’è ancora. Argento a Tokyo 2020, bronzo tre anni dopo sotto le maestose volte del Grand Palais scrivendo ancora una volta un meraviglioso romanzo schermistico. Lottando su ogni stoccata, non mollando mai, rialzandosi da fuoriclasse anche quando l’uragano Oh Sanguk, passato su di lui in semifinale, gli ha negato la seconda finalissima consecutiva. Strappando il bronzo dal collo dell’egiziano Ziad Elsissy facendo valere la propria caratura schermistica prima di regalare anche una bellissima immagine di sport, consolando e abbracciando a centro pedana l’avversario distrutto per la delusione. Perché questo è Gigi Samele, campione fuori dalle pedane oltre (e prima ancora) che sulla pedana.
E di questo secondo aspetto ne ha dato oggi ennesima prova, auto-infiocchettandosi il più bel regalo possibile per il suo compleanno festeggiato al villaggio due giorni fa. Un tabellone non facile per lui, reso ancora più complicato dal derby con il compagno di squadra Luca Curatoli e da una giornata in cui tutto poteva succedere vista la moria di teste di serie fin dai primi turni. Se c’è una gara pazza è l’Olimpiade e oggi se ne è avuta dimostrazione. Ma anche nella giornata da Elogio della Follia, in cui vanno in tilt uno dopo l’altro Aron Szilagyi, Eli Dershwitz e Colin Heathcok, le speranze della Francia si spengono rapidamente e Sandro Bazadze resta solo da infuriarsi per una decisione arbitrale non ritenuta giusta, Gigi c’è. Shaul Gordon prima, il già citato derby contro Curatoli e il sudatissimo quarto di finale contro l’egiziano Amer lo portano fino alle semifinali, dove trova il peggior cliente possibile. Oh Sanguk non fa sconti, l’illusorio 3-0 con cui Samele prova il colpo gobbo si tramuta in un 15-5 finale che è punizione troppo severa per il foggiano.
Che di chiudere la sua gara senza medaglie proprio non ci pensa. La sfida per il bronzo, inedito Olimpico in uno sport che di norma assegna ex aequo il terzo posto ai semifinalisti sconfitti, è roba per cuori forti e motivazioni ancora di più. Un altalena emotiva in cui l’azzurro parte forte, subisce la rimonta, controrimonta, si avvicina al traguardo e vede avvicinarsi il suo avversario che, sul 13-12 torna a far sentire il fiato sul collo. Ed è proprio qui che Samele cala il tris vincente, 15-12 e medaglia di bronzo in cassaforte.
L’oro se lo prende Oh Sanguk, che succede così ad Aron Szilagy nell’albo d’oro della sciabola maschile Olimpica. Era uno dei favoriti della vigilia e ha mantenuto le promesse, chiudendo la pratica sul 15-11 contro il tunisino Fares Ferjani, che si ritaglia anche lui il suo pezzo di storia portando l’Africa per la prima volta su un podio Olimpico nella sciabola maschile.
Classifica – 1. Oh Sanguk (Kor), 2. Fares Ferjani (Tun), 3. Luigi Samele (Ita), 4. Ziad Elsissy (Egy), 5. Matyas Szabo (Ger), 6. Mohamed Amer (Egy), 7. Shen Chenpeng (Chn), 8. Fares Arfa (Can)
11. Luca Curatoli (Ita), 21. Michele Gallo (Ita)
Twitter: agenna85
Pianeta Scherma sui social: Instagram, Telegram, Facebook
Foto Augusto Bizzi