Italia ancora senza medaglie come a Tokyo 2020. Quarto posto per Alice Volpi. Stop ai quarti di finale per Arianna Errigo e Martina Favaretto.
Ancora una volta senza medaglie. Come tre anni fa a Tokyo ma con una sensazione di amaro in bocca decisamente maggiore. Perché oggi rispetto ad allora il tabellone posizionava le tre Azzurre in zone diverse, senza rischio di incroci fratricidi come ad esempio accaduto nei quarti di finale dell’Olimpiade giapponese o rischi di incrociare subito nel cammino la co-favorita Lee Kiefer. Eppure, dopo tre anni di successi in serie, la miniera d’oro della scherma italiana si è improvvisamente trovata a secco nella giornata più importante. Fuori ai quarti di finale Arianna Errigo e Martina Favaretto, ancora quarta come a Tokyo Alice Volpi, dopo aver perso con Eleanor Harvey la finale per il bronzo e con la canadese che si guadagna il proprio posto negli incubi peggiori di tutte e tre le Azzurre presenti oggi al Grand Palais. Sin qui la cronaca spiccia di una giornata che nelle previsioni di addetti ai lavori e appassionati di scherma doveva essere campale in un verso e che alla fine lo è stata per motivazioni all’estremo opposto.
Eppure tutto sembrava procedere secondo i piani. Arianna Errigo sulla pedana blu, Martina Favaretto sulla gialla e Alice Volpi sulla verde marciano spedite nelle proprie porzioni di tabellone, ma ai quarti di finale ecco il primo doppio colpo di scena. Fuori Arianna Errigo, battuta 15-14 dalla Scruggs non senza polemiche; fuori Martina Favaretto, frenata dalla tensione della prima volta e dai crampi oltre che da una Eleanor Harvey bravissima a credere nella rimonta anche quando la noalese sembrava aver preso il largo. E brava è stata la canadese anche a battere Alice Volpi nella finale per il terzo posto, concretizzando al massimo una partenza sprint e resistendo alla poderosa rimonta della senese risvegliatasi dal torpore della prima manche dopo l’intervallo.
Fra tre giorni si torna in pedana per la prova a squadre. Tre giorni per smaltire le tossine di una giornata da dimenticare al più presto e tornare a fare quello che a questo super team di di fiorettiste riesce meglio: vincere. Dopo la notte, anche quella più buia come quella calata sotto le tettoie imponenti del Grand Palais, c’è sempre il sole.
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Foto Augusto Bizzi