Federico Vismara si ferma ai quarti di finale, anche la spada maschile Azzurra resta senza medaglie

Federico Vismara saluta la scherma internazionale

Andrasfi spegne i sogni di medaglie dell’Italia nella prova di spada maschile. Fuori agli ottavi di finale Andrea Santarelli e Davide Di Veroli.

 

La data per la riscossa è già segnata sul calendario con il circolino rosso: venerdì 2 agosto, quando sotto le vetrate del Grand Palais si disputerà la prova a squadre di spada maschile. In mezzo, quattro giorni di tempo per riordinare le idee, ripassare quello che oggi è andato e non è andato, ricaricare le batterie e farsi trovare pronti per aggredire la gara per quartetti con un Gabriele Cimini in più come potenziale carta da giocarsi. Nell’attesa, la spada italiana incassa il secondo zero alla voce medaglie nelle prove individuali, dopo quello maturato nella gara femminile di ieri. Si ferma ai quarti di finale Federico Vismara, al turno precedente chiudono tanto Davide Di Veroli quanto Andrea Santarelli.

E se ovviamente il risultato non è quello desiderato alla vigilia, in casa Italia non tutto è da buttare. Della giornata di oggi si mettono nel taschino la bella rimonta di Andrea Santarelli contro Yuval Freilich dopo un inizio tremendo, la convincente prova di Davide Di Veroli contro Martin Rubes unita alla maturità del 2001 romano nel prendere il buono di oggi da mettere via nel cassetto dell’esperienza pronto a essere ricicciato fuori quando evenienza richiede. Si comporta bene anche Federico Vismara: vittoria d’autorità contro l’olandese Tulen e di pura freddezza contro il mai domo Elmir Alimzhanov, messo dapprima sotto e quindi regolato alla priorità con una frecciata perfetta per tempismo ed esecuzione. Lo stop glielo impone Tibor Andrasfi al termine di un match dal copione simile a quello dell’assalto precedente: partenza a razzo di Vismara, l’avversario che rimonta e che questa volta però mette la freccia e chiude.

Dietro al quadro di superficie, quindi, c’è tanto materiale buono da cui provare a costruire qualcosa di bello fra cinque giorni. Quando tornerà in scena il quartetto che negli ultimi due anni ha spezzato i pluridecennali digiuni di titolo prima a livello Continentale quindi Mondiale e che sulle pedane di Parigi, senza volersi sbilanciare in pronostici o previsioni, di certo non si accontenterà di disputare una buona gara.

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Foto Augusto Bizzi