Battuta la Francia alla priorità al termine di un assalto mozzafiato. Grande impatto di Mara Navarria. Miracolo Jarecka, Polonia al bronzo.
Quello che la priorità aveva tolto alle Azzurre nella prova individuale, lo ha restituito con gli interessi nella gara per quartetti. L’Italia della spada femminile è medaglia d’oro nella prova a squadre dopo aver battuto al minuto supplementare la Francia padrona di casa in un assalto che ha tenuto con il fiato sospeso il Grand Palais per tre quarti d’ora che sono sembrati eterni. Una finale bellissima per intensità e tensione agonistica, con la coda più dolce per le Azzurre e ancora una volta quella più amara per le padrone di casa, che dopo aver condotto le danze per tutta la gara – scorsa sul filo di un equilibrio così sottile che sarebbe bastato un episodio per spezzarlo – sono costrette ad incassare una grande delusione.
Un capolavoro corale quello costruito dalle spadiste Azzurre, che paradossalmente hanno faticato più del previsto solo nel debutto di gara contro l’Egitto, frenate da quel pizzico di tensione che il partire favoriti in una competizione come le Olimpiadi porta con sé. Ma una volta rotto il ghiaccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Alberta Santuccio hanno messo il turbo e chiuso ogni possibile comunicazione. La Cina che tre anni prima a Tokyo era stata l’avversaria della finale per quel bronzo dando battaglia fino all’ultimo alle ragazze allora allenate da Sandro Cuomo, questa volta non può fare altro che assistere alla prova di forza dell’Italia. Sono bastate poche battute di match per capire che sotto alla qualificazione in finale andava solo apposto il timbro del notaio arrivato sul 45-26. Dall’altra parte del tabellone, quella forse più complicata, intanto si faceva strada la Francia padrona di casa, che dopo aver fatto fuori dalla corsa Corea e Polonia si prende il biglietto per la finalissima.
Il match, come prevedibile, è molto tattico e bloccato ma nelle prime battute sono le francesi a tenere in mano il pallino del gioco, scappando anche sul +4 dopo il mini break di Mallo su Navarria. Avrà modo di riscattarsi però la friulana, al suo passo d’addio dalle pedane e lanciata da Dario Chiadò all’alba del secondo giro di assalti. Prima però c’è spazio per una grande rimonta di Giulia Rizzi su Coraline Vitalis che riporta sotto le compagne, quindi il tocco di Mara Navarria che attua il sorpasso ai danni di Louis-Marie. L’ultima frazione, con Santuccio e Mallo è roba per cuori forti. Si procede per colpi doppi e quando a poco meno di venti secondi dalla fine dei 3 regolamentari Mallo trova la botta del 29-28, il tempo sembra improvvisamente fermarsi. A 13 secondi Alberta impatta, quindi la soluzione al minuto supplementare: due colpi doppi, poi ad accendersi è solo luce la luce verde. 30-29, la Storia è fatta!
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Foto Augusto Bizzi