Corea ancora più forte di tutti, arriva un altro titolo Olimpico nella sciabola a squadre

Sciabola maschile: Corea medaglia d'oro a squadre a Parigi 2024

Oh Sanguk fa doppietta con il titolo individuale, all’Ungheria l’argento malgrado una super frazione finale di Aron Szilagyi. Bronzo per la Francia. Quinta l’Italia.

 

Cambiano gli interpreti, ma non il risultato finale: la Corea del Sud è ancora una volta la squadra più forte sulla scena della sciabola maschile. Come a Tokyo 2020, e come accaduto in tutte le edizioni del Campionato del Mondo disputate dal 2017 in poi con la sola eccezione di Milano 2023, quando una magia di Aron Szilagy spezzò il filotto. A Parigi non è bastata nemmeno una super frazione finale dello stesso tri-olimpionico, che vede così sfumare l’unica medaglia che ancora mancava alla sua stratosferica collezione di metalli preziosi. Troppe le sette stoccate da recuperare lasciate in eredità da Andras Szatmari al momento dell’ultimo cambio, soprattutto se dall’altra parte del rullo si accomoda Oh Sanguk in missione doppietta. Ci prova anche, Aron ma sul 45-41 deve alzare bandiera bianca mentre dall’altra parte si stappa la festa.

L’atto finale di una gara, quella di sciabola maschile per quartetti, in cui non sono mancate sorprese, colpi di scena e persino una piccola interruzione del match fra Corea e Ungheria causa boato del Grand Palais per la medaglia d’oro dell’alieno Marchand nel nuoto. E di motivi di festa, il pubblico di casa, ne ha avuti anche dalla scherma per un bel bronzo firmato dal quartetto francese dopo aver battuto nella finale per il terzo posto il sorprendente Iran di Pakdaman  per 45-25. La squadra asiatica è stata la nota più sorprendente dell’intera giornata. Capace di beffare gli Stati Uniti ai quarti di finale e di far sudare le proverbiali 7 camice all’Ungheria in semifinale, con Szilagyi che chiude la contesa sul 45-43.

Il match che mette in palio la medaglia d’oro è l’ennesima replica della sfida che ha caratterizzato le ultime stagioni e come ogni Ungheria – Corea che si rispetti ne esce un match di grande bellezza e intensità. E anche e soprattutto di grande equilibrio. Alla settima frazione, ecco il break point: Do Gyeongdong, sin lì riserva, impatta in maniera terrificante sull’assalto facendo 5-0 su Rabb e dando il via all’allungo che né Szatmari né Szilagyi sono riusciti a colmare.

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Foto Augusto Bizzi