Ungheria, il digiuno è finito! Spadisti all’oro Olimpico dopo oltre 50 anni dall’ultima volta

Spada maschile: oro a squadre per l'Ungheria a Parigi 2024

Battuto alla priorità il Giappone, che arriva a una stoccata dal bis. Un gigantesco Jurka trascina al bronzo la Repubblica Ceca e lascia giù dal podio la Francia. Italia quinta. 

 

Al Grand Palais doveva essere il gran giorno della Francia, ma ad uscire trionfante dal Grand Palais è stata l’Ungheria di Andrasfi, Koch e Siklosi mentre Borel e compagni chiudono con un bruciante quarto posto. La gara più complicata e impronosticabile del programma olimpico di Parigi 2024 non delude le aspettative sotto l’aspetto dello spettacolo, ma lascia a bocca asciutta le squadre più attese della vigilia. Merito soprattutto di un gigantesco (e non solo per il fisico) Jakob Jurka, l’eroe della Repubblica Ceca arrivata a una clamorosa medaglia di bronzo. C’è il suo zampino nella frazione che rimette in piedi l’assalto contro l’Italia ai quarti di finale, con gli Azzurri che dal +7 si ritrovano con il bottino stoccate completamente azzerato. Ed è sempre lui a gelare le speranze del pubblico transalpino di festeggiare almeno la medaglia di bronzo che avrebbe reso meno amara la fine di un anno tremendamente complicato in casa Francia.

Non meno amara è stata la giornata dei campioni del Mondo in carica dell’Italia. Eppure tutto sembrava marciare per il meglio, con gli Azzurri che aggrediscono con gran piglio l’assalto contro i cechi. Fino alla già citata sesta frazione: Vismara, salito in pedana sul +4, mette altre tre stoccate a Jurka ma il successivo ritorno del ceco rimette tutto in discussione. È la svolta del match, che in quel momento cambia inerzia. Gli Azzurri perdono la sicurezza dell’inizio e il match si trascina sul filo dell’equilibrio fino all’ultima frazione, dove l’Italia si presenta in vantaggio di una stoccata. Decisivo ancora una volta il solito Jurka, che come contro Vismara dapprima subisce il frazionista italiano (Di Veroli), quindi reagisce e chiude la pratica. Fuori dalla lotta per le medaglie, l’Italia ha comunque reagito prontamente artigliando il quinto posto grazie ai successi contro Venezuela e Kazakistan.

Bella e intensa la finale, una lunga contesa punto a punto fra i campioni in carica e i pretendenti alla detronizzazione. Punteggio basso e poco spazio ai tentativi di fuga, dall’una e dall’altra parte. Si decide tutto nella nona frazione con Siklosi e Kano che chiudono i tre minuti regolamentari sul 25-25. Si decide tutto alla priorità: tocca Siklosi e la festa ungherese può partire dopo un’attesa durata oltre cinquant’anni.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto Augusto Bizzi