Il senese conquista il miglior risultato in carriera e firma la sua seconda medaglia ai Giochi Paralimpici. Quarto posto per Emanuele Lambertini.
Per battere il Matteo Betti di oggi si è dovuto scomodare il più forte in città, quel Sun Gang già oro a Tokyo tre anni fa e a Parigi unico in grado di battere il senese. La certificazione migliore, non bastasse già il prestigio di una medaglia d’argento vinta alle Paralimpiadi (con l’Italia che sale a quota tre dopo le tacche messe da Eodardo Giordan e Beatrice Vio Grandis), della grande gara messa giù dall’atleta toscano per regalarsi un posto fra i migliori al Mondo nel fioretto maschile Categoria A. Non era mai arrivato così in alto a una Paralimpiade Matteo, che pure l’ebbrezza del podio nella massima manifestazione sportiva l’aveva già provata a Londra nel 2012, quando chiuse al terzo posto la prova di spada, e oggi l’ha fatto con una prestazione pressoché perfetta.
15-9 al padrone di casa Ludovic Lemoine, spinto da un Grand Palais ancora una volta commovente per bellezza e per calore (ad alto tasso di sportività) del tifo sugli spalti gremiti; quindi un perentorio 15-4 contro il polacco Nalewajek per prendersi un posto in semifinale dove è arrivato un altro 15-9, questa volta contro il turco Akkya che è semaforo verde verso la finalissima. Che è nei fatti match senza storia, con Sun Gang che prende subito i comandi delle operazioni e chiude sul 15-3, senza dare la possibilità all’Azzurro di entrare nel match. «Con un punteggio così non c’è nemmeno spazio per l’amarezza» ha riconosciuto con grande onestà Betti in zona mista «oggi Sun è davvero stato più forte e ha vinto con grande merito. Ora testa alla prova a squadre!».
Si torna in pedana domani, e pronti a dare manforte a Betti ci sono Emanuele Lambertini e Michele Massa. Il primo con un quarto posto da vendicare nel miglior modo possibile, il secondo pronto a dare il proprio contributo per regalarsi qualcosa di bello come ricordo imperituro del suo debutto paralimpico.
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Foto Eva Pavia/ CIP