Mogos, Pasquino, Trigilia e Vio, dopo aver sfiorato il successo contro la Cina in semifinale, si prendono il bronzo nella prova a squadre e centrano la terza medaglia in altrettante edizioni dei Giochi. Quarto posto per la squadra maschile.
Bronzo a Rio 2016, argento a Tokyo 2020, nuovamente bronzo sulle pedane di Parigi 2024 dopo aver fatto sudare le proverbiali sette camice alla super squadra cinese in semifinale e aver nettamente battuto Hong Kong nella finale con in palio il terzo gradino del podio. Se è vero come è vero che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare, lo è altrettanto che quando c’è profumo di medaglia Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Beatrice Vio Grandis (a completare il quartetto Rossana Pasquino), non tradiscono mai. Tre partecipazioni alle Paralimpiadi, altrettante presenze nella foto di gruppo delle premiate a fine gara per un quartetto che è molto più di una squadra, ma una vera famiglia unita da tantissime battaglie combattute assieme e da altrettante medaglie conquistate fra Europei, Mondiali e Giochi Paralimpici.
Il netto 45-16 contro gli Stati Uniti è l’antipasto per la sfida contro la fortissima Cina. Un match tiratissimo e combattutissimo, fra tentativi di fuga, piccole rivincite personali come il 5-0 di parziale inflitto di Beatrice Vio Grandis a quella Xiao Rong che giusto un giorno prima aveva fermato la sua caccia al terzo oro individuale consecutivo, parziali e controparziali. C’è un’Italia che tenta più volte di scappare ma anche capace di rimanere incollata alla scia delle avversarie quando tutto sembra irrimediabilmente compromesso, grazie al pungiglione velenoso della solita Vio Grandis che contro un’avversaria di categoria superiore per poco non porta a termine una rimonta da leggenda dalla scomoda posizione di trovarsi sotto 30-40 nell’ultima frazione. Suda freddo eccome Gu Hayian prima di trovare la botta del 45-41 che manda le compagne alla finale (poi vinta contro l’Ungheria), esce fra gli applausi del solito sportivissimo pubblico del Grand Palais la formazione Azzurra, che contro Hong Kong parte bene, viene rimontata e superata nella terza frazione ma una volta innestata la marcia accelera direzione medaglia di bronzo chiudendo la pratica sul 45-33.
Non sono invece riusciti ad imitare le colleghe il fresco argento individuale Matteo Betti e i suoi compagni di avventura (Emanuele Lambertini, Michele Massa e Gianmarco Paolucci) nella gara maschile. Un quarto posto che lascia amaro in bocca agli Azzurri, che pure sono stati protagonisti di una grande prestazione. La vittoria contro l’Ucraina ai quarti di finale, la sconfitta in semifinale con onore contro la Cina poi medaglia d’oro, la finale contro i padroni di casa comandata per due terzi di assalto e sfuggita via nell’ultima tornata di assalti. Questo il riassunto di una gara in cui l’Italia del fioretto maschile avrebbe decisamente meritato di più che non guardare dai piedi del podio la festa delle altre squadre.
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Foto Eva Pavia/ CIP