Il Comune di Milano ha iscritto al Famedio, il Pantheon che raccoglie i più illustri cittadini meneghini sito nel Cimitero Monumentale del capoluogo lombardo. Nata a Trieste e vissuta per lungo tempo a Lissone, Irene Camber è stata la prima donna italiana a vincere una medaglia d’oro nel fioretto femminile alle Olimpiadi trionfando nella prova individuale di Helsinki 1952. Ma i suoi primati non si sono limitati alla pedana: nessuna donna prima di lei, infatti, aveva mai conseguito una laurea in chimica industriale in Italia.
Scomparsa a 98 anni lo scorso febbraio, per la Signora della scherma italiana è arrivato ieri, sabato 2 novembre, questo nuovo importante riconoscimento. Questo il commento di Paolo Azzi rilasciato al sito ufficiale della Federazione Italiana Scherma: «Irene Camber resta non soltanto una leggenda ma anche un’icona e un esempio per tutta la scherma italiana che con orgoglio e infinito piacere vede il suo nome iscritto al Famedio. Portiamo nel cuore tantissimo di lei. In primis la sua frase: “L’importante non è vincere ma vincere con onestà”. Mi piace inoltre ricordare la sua ultima presenza con noi, al Mondiale di Milano 2023, accanto alle nostre fiorettiste, e poi il ricordo dei nostri azzurrini, schierati in pedana nel giorno della sua scomparsa all’Europeo giovanile di Napoli 2024. Perché Irene Camber continuerà a rappresentare sempre una figura unica e straordinaria».
Assieme alla campionessa della scherma, sono stati iscritti al Famedio anche il Commissario di Polizia Luigi Calabresi, Enzo Baldoni (giornalista ucciso in Iraq), Maria Alda Bencini (docente e ricercatrice specializzata nelle malattie nervose mentali infantili), Mariabianca Cita Sitoni (pioniera della geologia marina), Anna Gastel (Presidente della rassegna culturale e musicale MiTo), don Luigi Melesi (ex cappellano del carcere di San Vittore), Franca Nuti (attrice teatrale), Laura Perini (docente dell’Università Statale di Milano), Maurizio Pollini (pianista e direttore d’orchestra), Italo Rota (architetto), Angelo Stoppani (storico gestore della gastronomia Peck), e Giuseppe Turani (giornalista economico).
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Foto: Eva Pavia/Bizzi Team