Nel fine settimana, a Gerenzano, Maurizio Novellini ha vissuto il suo ultimo fine settimana di gara in qualità di Presidente del Comitato Regionale Lombardo della Federazione Italiana. Chiusa un’importante pagina della sua vita durata 10 anni, il settantunenne milanese è pronto ad una nuova sfida. Novellini infatti si è candidato come Consigliere Federale nello schieramento capeggiato da Paolo Azzi, attuale Presidente della Federazione Italiana Scherma in lizza per un nuovo mandato. In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Novellini ha tracciato un bilancio dei suoi 10 anni di guida in Lombardia: «Mi sembrava opportuno passare il testimone anche perché i due candidati (Gabriele Aru e Lorenzo Ravazzani, ndr) hanno le qualità per proseguire il lavoro in una realtà che rappresenta il 15-16% del panorama schermistico nazionale, coordinando 50 società e 4400 tesserati tra atleti, dirigenti e altre figure» ha affermato Novellini «È una macchina che abbiamo “oliato” in tutti questi anni. Senza vanagloria, posso dire che la Lombardia delle lame ha cambiato faccia, sia sul piano organizzativo sia su quello della mentalità. Adesso in bocca al lupo a chiunque sarà il mio erede».
Fra i momenti più alti della sua gestione, senza dubbio il Mondiale di Milano 2023: «La scelta di Milano per il Mondiale è stato il frutto di un lavoro che ha premiato gli sforzi della federazione, ma anche del nostro comitato» continua Novellini «sono molto contento di come siamo riusciti a “dialogare” con il territorio e le famiglie». Ora però c’è la nuova sfida da affrontare. Se da una parte Paolo Azzi e la sua squadra puntano alla riconferma (CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA ELETTORALE), dall’altra parte c’è un candidato concorrente altrettanto forte come Luigi Mazzone (CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA ELETTORALE). Un «programma sicuramente più realistico del suo e con un mix per me ideale tra nuovi innesti e persone d’esperienza che, tra l’altro, hanno già gestito relazioni a livello internazionale» la ricetta per provare a vincere la sfida secondo Novellini.
Nel corso dell’intervista non poteva mancare un’analisi sul momento della scherma italiana e su come renderla più appetibile al grande pubblico anche oltre le canoniche grandi occasioni come Mondiali o Giochi Olimpici: «Bisogna puntare sulla formazione ad ogni livello, sullo spazio mediatico – anche se è migliorata, per dire, la presenza in Tv –, sui rapporti con le aziende che possono essere partner, sull’intelligenza artificiale per far crescere la performance degli atleti. E poi la scuola». Oppure cercare di portare la scherma fuori dai consueti ambiti dei palazzetti dello sport: «La promozione della scherma può avvenire nei centri commerciali, negli oratori, ma anche per strada. Ad esempio, le strisce pedonali in corso Buenos Aires potrebbero essere ottime pedane: perché non organizzare, una tantum, un evento lì?».
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Foto Alessandro Gennari