Squadra che vince non si cambia. Recita così un antico detto popolare in voga dalla notte dei tempi. E se per una volta invece la sempre inscalfibile saggezza dei nonni non avesse ragione? Prendete la gara a squadre di spada femminile di oggi a Fujairah. Rispetto alla corazzata pigliatutto della scorsa stagione, Dario Chiadò stravolge completamente la formazione, affidandosi ad Alessandra Bozza, Federica Isola, Lucrezia Paulis e Gaia Traditi. Risultato? Uno splendido secondo posto alla prima stagionale del nuovo quadriennio, con le Azzurre che vengono battute soltanto in finale dall’Estonia. Ben oltre e aldilà del risultato, le indicazioni arrivate dalle pedane emiratine sono molto importanti per il ct della spada azzurra, che in attesa di recuperare a pieno ritmo le regine di Parigi si gode la risposta arrivata dalle altre atlete a sua disposizione.
Da Federica Isola, a caccia di riscatto e vogliosa di riprendersi il posto in quartetto oggi messa alla chiusura. Da Lucrezia Paulis, che con il 6-1 rifilato a Pawlowska nel quarto di finale contro la Polonia ribalta le sorti di un assalto che si era fatto complicato dopo il primo giro. E bene ha fatto anche Alessandra Bozza, la terza spadista impiegata con minutaggio completo dal primo all’ultimo assalto. Da quello vinto con brivido contro la Svezia (brava Isola a trovare il guizzo su Fransson) a quelli condotti con grande autorevolezza contro Polonia e Stati Uniti che sono valsi l’accesso alla finale.
Dall’altra parte del tabellone è risalita l’Estonia, che nella sfida decisiva che ha messo di fronte l’una contro l’altra le ultime due formazioni detentrici del titolo Olimpico, ha fatto valere la maggior esperienza dei propri elementi. Lehis, Beljajeva e Differt prendono pian piano il comando delle operazioni e scappano via frazione dopo frazione. Fino al 45-34 che vale gioco partita e incontro. Ma per la rivoluzionata squadra Azzurra il risultato sentenziato dalla pedana centrale di Fujairah è oro puro.
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Foto Eva Pavia/Bizzi Team
