Per capire quale indirizzo avrebbe preso l’ennesima replica del duello infinito fra Italia e Stati Uniti nella finale della prova a squadre di fioretto femminile a Hong Kong, è bastato attendere la fine della prima tornata di assalti. Giusto il tempo necessario a Martina Favaretto, Anna Cristino e Arianna Errigo di imbastire il 15-5 che ha permesso alle Azzurre di apparecchiarsi una comodissima seconda e terza parte di gara, complice anche la reazione tutt’altro che veemente da parte di un Team Usa stranamente spento e meno combattivo del solito. Da lì al traguardo della seconda vittoria di fila (dopo quella di Busan dello scorso dicembre), sancita dalla stoccata del 45 – 26 con il calce la firma del notaio Martina Favaretto, il match è stata soltanto questione di tranquilla navigazione verso il porto e gestione del vantaggio fino al tranquillo approdo sul gradino più alto del podio.
L’ultimo atto di un’altra giornata da alti dividendi per il quartetto Azzurro, ovviamente confermato in blocco nella sua formazione con Elena Tangherlini a completare la formazione assieme alle già citate Cristino, Errigo e Favaretto. E come già accaduto nelle precedenti uscite fra Tunisi e Busan, anche sulle pedane di Hong lo staff Azzurro ruota tutte e quattro le protagoniste nell’arco dell’intera giornata e affida le chiavi della chiusura di ogni assalto a Martina Favaretto, unica con minutaggio completo. Sul campo arrivano quattro vittorie nettissime in altrettanti assalti, a partire dal comodo 45-15 di ingresso gara contro la Gran Bretagna. L’antipasto ai successi contro Ungheria e Francia (poi terza dopo aver regolato il Canada nella “finalina” con in palio l’ultimo gradino disponibile del podio) che hanno aperto le porte all’Italia all’ennesimo rendez-vous finale con le avversarie di mille battaglie.
Smaltito l’inciampo iniziale di Tunisi, quindi, il quartetto italiano ha ingranato la marcia piena. Il mix fra volti nuovi e atlete più esperte funziona alla grande, accendendo anche una concorrenza interna fra chi il proprio posto lo vuole mantenere e chi se lo vuole riprendere. Se ne riparlerà a marzo, quando si gareggerà al Cairo. In mezzo un Grand Prix sulle pedane di casa di Torino (già aperta la vendita dei biglietti) e, nell’immediato, un altro successo da mandare agli annali e da festeggiare come si deve.
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Foto Luca Pagliaricci/Bizzi Team