Alessio Foconi e il Challenge International de Paris: storia di un grande amore

Alessio Foconi, il re del Challenge International de Paris

 

Chiunque sia stato allo Stade Coubertin nei giorni del Challenge International de Paris non avrà di certo mancato di scorgere le gigantografie con i ritratti dei vari vincitori del torneo individuale di fioretto maschile. Una gara iconica e mitica, con una storia lunga oltre settant’anni e che tutt’oggi rappresenta per ogni schermidore un appuntamento da mettere a tutti i costi nella bacheca. Segnare il proprio nome nell’albo d’oro del CIP significa sedersi al tavolo assieme ai più grandi interpreti della storia di quest’arma, in una lista che inizia con Christian D’Oriola e che si chiude, al momento, con Alessio Foconi. Capace di sbancare il jackpot al Coubertin non una, non due, ma ben tre volte. Un colpo mai riuscito a nessun italiano e, più in generale, riuscito nella Storia della competizione soltanto a un ristrettissimo nucleo di fuoriclasse.

Roger Closset il primo a riuscirci, quando ancora la scherma era in bianco e nero e il Mondo stava lanciandosi alle spalle gli orrori della guerra e lanciandosi a piena velocità verso gli anni Sessanta. E ancora, Bernard Talvard (1973 1974, 1976) e, in tempi più recenti il grande Philippe Omnes (1986, 1989, 1994). In mezzo, i successi di Sandor Szabo (1966, a967, 1971), unico non francese ad aver fatto sinora tripletta. Alessio Foconi, con la sua gara capolavoro di sabato, si è aggiunto al club staccando gli illustri connazionali Andrea Borella, Andrea Baldini e Salvatore Sanzo che si erano fermati a “soltanto” due vittorie. L’anno prossimo, a guardare tutti i tiratori dall’alto in formato gigantografia come da tradizione del CIP, ci sarà un terzo ritratto sorridente del ternano.

La sua con il CIP è una storia di un grande amore. Intenso e ricambiato. La prima volta nel 2018, l’anno che lo avrebbe consacrato qualche mese più tardi campione del Mondo, battendo in finale l’amico Daniele Garozzo. Il bis nel 2019, questa volta contro Gerek Meinhardt. La terza volta è storia recente, da gustare e rigustare. Ma la storia di Alessio Foconi a Parigi non è fatta soltanto dei tre trionfi. C’era, il ternano, sul podio tutto azzurro dell’edizione 2024, secondo e battuto in finale da Tommaso Marini. E ovviamente c’era nel giorno in cui, anno 2022, Chueng Ka Long ha festeggiato proprio nel palcoscenico più prestigioso la sua prima vittoria in Coppa del Mondo per di più da fresco campione Olimpico. Chiuse terzo in quel caso Foconi, battuto proprio dal ragazzo di Hong Kong che poi avrebbe completato l’opera battendo in finale Edoardo Luperi.

E non vanno dimenticati i tanti successi a squadre. L’ultimo, firmato ieri assieme a Guillaume Bianchi, Giulio Lombardi e Filippo Macchi ha permesso all’Italia di staccare gli Usa nel testa a testa dei team con più vittorie sulle pedane del Coubertin. Arrivederci all’anno prossimo, perché un amore così grande merita ancora altri lieti finali.

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Foto Eva Pavia/Bizzi Team