L’hanno fatto di nuovo. I Fantastici Quattro del fioretto maschile italiano, al secolo e in rigorosissimo ordine alfabetico Guillaume Bianchi, Alessio Foconi, Giulio Lombardi e Filippo Macchi, sbancano anche Parigi e fanno tre su tre nelle prove a squadre sin qui disputate. Un altro capolavoro sulle pedane del Coubertin, sigillato al termine di un assalto da batticuore con il Giappone nella riedizione della sfida che a pochi passi da lì qualche mese fa aveva messo in palio l’oro Olimpico. E se ovviamente le due gare non sono paragonabili, i ragazzi di Cerioni incassano nuovamente la posta intera con il guizzo firmato da Filippo Macchi a fermare la veemente rimonta dei nipponici.
Eppure, al tramonto della settima frazione chiusa da Foconi con un netto 5-0 ai danni di Kazuki Iimura, ogni pratica sembrava chiusa. Con gli Azzurri avanti 35-26 tutto sembrava apparecchiato per una tranquilla conduzione delle operazioni fino al traguardo finale. Ma a rimettere tutto in discussione ci hanno pensato dapprima Matsuyama, che ha rosicchiato tre stoccate a Giulio Lombardi, quindi Shikine. L’ultimo frazionista giapponese risale e impatta sul 44-44, ribaltando anche l’inerzia psicologica. Nel momento più difficile, però, è Macchi a trovare il guizzo vincente e gelare Shikine, totalmente sorpreso dalla partenza in attacco del vice-campione Olimpico. 45-44 e via alla festa per un successo che sancisce non solo il proseguo immacolato del cammino del team Azzurro in questa stagione di Coppa del Mondo, ma anche il finale migliore di weekend iniziato al sabato con l’affermazione di Alessio Foconi nella prova individuale.
Il successo di Parigi è anche la conferma, l’ennesima, che questa squadra funziona perfettamente e Stefano Cerioni potrà con tutta calma aspettare il rientro al top della forma di Tommaso Marini. Ma quando ciò accadrà dovrà anche confrontarsi con dubbi e abbondanza di scelta perché questo scorcio di stagione ha dimostrato che è davvero dura lasciare fuori qualcuno, visto anche l’impatto che ha avuto Giulio Lombardi. Per il livornese, a parte qualche difficoltà nella finale contro il Giappone, un’altra gara di grande solidità e un posto fisso nelle rotazioni di Cerioni. Ma, come già accaduto nelle precedenti uscite, a funzionare perfettamente è stato l’intero collettivo. Tolto il comodo ingresso in gara contro la Spagna (45-15), il resto del tabellone ha messo in menù sfide tutt’altro che banali contro la Corea e contro i padroni di casa della Francia, spinti dal solito splendido pubblico del Coubertin. Non sufficiente però a garantire ai Bleus un posto sul podio, completato dagli Stati Uniti.
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Foto Eva Pavia/Bizzi Team