Un doppio Inno di Mameli per chiudere nel migliore dei modi possibili il fine settimana di Coppa del Mondo di fioretto Under 20 sulle pedane di Zagabria. Difficile trovare un finale di trasferta migliore, dopo che già il sabato aveva portato in dote il terzo posto di Ludovica Franzoni nella prova individuale. Se a questo si aggiunge che tanto la formazione maschile quanto quella femminile erano reduci, cronaca di due settimane fa, rispettivamente da un terzo posto e da un’altra vittoria in questo format di gare fra Heraklion e Tbilisi, il piatto diventa ancora più succulento.
Ad aprire la festa è il quartetto maschile. Lo staff azzurro affida le chiavi della gara a Mattia De Cristofaro, Matteo Iacomoni, Marco Panazzolo ed Elia Pasin, tutti a caccia di riscatto dopo una prova individuale non andata secondo le aspettative. Dopo l’agevole esordio contro Israele, battuto 45-22, l’Italia si è ripetuta ai quarti di finale vincendo il derby con la Francia per 45-39. In semifinale è poi arrivata la rivincita contro la Gran Bretagna, che proprio ad Heraklion aveva dirottato gli Azzurri alla finale, poi vinta, con in palio il terzo posto. Mai in discussione anche il risultato della finale contro Hong Kong, con l’Italia che dopo lo svantaggio iniziale nella prima frazione ha subito preso in mano le redini del gioco chiudendo poi sul 45-36.
A completare la festa italiana ci hanno poi pensato Greta Collini, Letizia Gabola, Matilde Molinari e Vittoria Pinna, mattatrici assolute nella prova femminile. Una scalata agile quella delle quattro Azzurre, iniziata con la rotonda affermazione contro la Moldova (45-23) e proseguito fino a quello contro la Cina nel match valevole per il successo di tappa, chiuso con la firma in calce di Greta Collini sul 45-38. In mezzo, la ancora più netta vittoria contro Singapore ai quarti (45-12) e quella per 45-36 contro la Francia per prendersi il lasciapassare verso la finale. Un assalto, quello contro le cinesi, che ha avuto un copione simile alla finale maschile. L’Italia parte bene, subisce la rimonta delle avversarie nella terza frazione per quello che si rivelerà a conti fatti solo l’unico “brivido” del match. Perché dalla quarta frazione in poi le Azzurre riprendono a macinare e procedono spedite verso il traguardo.
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Foto Federazione Italiana Scherma/Ufficio Stampa