Più forte di tutte e di tutto. Persino di un fastidioso mal di schiena che a un certo punto ha cominciato a tormentarla e che nella finalissima contro Eleanor Harvey l’ha costretta far intervenire in pedana il fisioterapista con tanto di 4′ di medical time out. Sembravano essersi infrante lì, con la canadese peraltro in ampio vantaggio grazie a un avvio di assalto senza sbavature, le speranze di Martina Favaretto di mettere finalmente le mani sul Grand Prix di fioretto femminile di Torino. L’anno scorso era stata Lee Kiefer a negarle sul più bello la gioia più grande della vittoria davanti al pubblico di casa. Quest’anno, nel momento più difficile, la noalese ha pescato nel suo serbatoio immenso di talento il guizzo della campionessa, spinta anche da un pubblico sceso quasi in pedana a spingerla verso la rimonta.
Costruita con grande lucidità, incrinando a poco a poco le certezze di una Harvey che dopo aver rimontato alla grande la semifinale contro Arianna Errigo, stava già cominciando a pregustare il sapore dolce del primo sigillo in Coppa del Mondo. La canadese era partita a razzo, portandosi addirittura fino all’11-5 e mettendo più di una seria ipoteca sul successo finale. Senza però fare i conti con la leonessa azzurra: stoccata dopo stoccata, Martina risale la corrente mandando in tilt un’avversaria che fino al timeout medico era stata al limite della perfezione. Sul 12-10 l’ultimo sussulto del bronzo Olimpico di Parigi, poi solo ed esclusivamente Favaretto, brava dapprima a trovare l’impatto sul 12-12 quindi a piazzare l’accelerazione finale sfruttando l’inerzia della sfida completamente a proprio favore. La stoccata del 15-12 è il via libera per al boato dell’Inalpi Arena, mentre Martina stremata dalla sforzo si lascia cadere sulla pedana a godersi ogni singolo istante di quell’impresa da grande campionessa.
Ma nella domenica bestiale del fioretto femminile Azzurro pigliatutto c’è spazio per tanto altro ancora. Per il doppio terzo posto dell’eterna Arianna Errigo, ancora sul podio sotto la Mole al termine di una gara di lotta, e di una Anna Cristino sempre più solida e convincente nelle posizioni che contano. La ventitrenne fiorentina gasa il pubblico e si traveste da capopolo, abbattendo dapprima la due volte campionessa Olimpica Lee Kiefer, quindi prodigandosi in una rimonta da urlo contro la coreana Hong Sena ripescata dal 9-14 e poi superata all’ultimo respiro. Il successo su Anne Sauer, ora signora Kleibrink, vale il biglietto per la semifinale dove è arrivato lo stop per mano di Martina Favaretto.
Fra le note positive di giornata anche il doppio piazzamento nelle otto con le firme della ritrovata Francesca Palumbo e della giovane Irene Bertini, alla sua miglior prestazione di sempre a livello Assoluto. Bene anche Carlotta Ferrari, arrivata alle porte della finale a otto fermandosi agli ottavi di finale così come Martina Sinigalia. Stop nel tabellone dei 32 per Serena Rossini, mentre hanno chiuso la gara al primo assalto la rientrante Alice Volpi, ovviamente lontana dal top della forma avendo da poco ripreso gli allenamenti, Martina Batini, Elena Tangherlini, Beatrice Monaco, Matilde Molinari, Benedetta Pantanetti e Camilla Mancini.
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Foto Alessandro Gennari/Pianeta Scherma