Da qualche giorno e per alcune settimane su Rai Play è disponibile Touché, il documentario sulla vita della spadista campionessa del mondo Nathalie Mohellausen, visibile a questo link.
Girato nel 2023, il reportage prodotto da Nanof e diretto da Martina Moor segue l’atleta nell’arco di 12 anni e di tre Olimpiadi (Londra, Rio de Janeiro, Tokyo), restituendoci l’immagine più autentica e intima di un’atleta.
Da ragazzina, Nathalie Mohellausen era il mio idolo: spadista talentuosa, mancina come me, dal temperamento artistico e creativo caratterizzato da interessi poliedrici. Mi rispecchiavo molto in lei e, quando nel 2009 ho avuto l’occasione di conoscerla di persona durante i Giochi del Mediterraneo, ne rimasi ancora più affascinata. Da adulta, proprio su queste pagine, ho avuto la possibilità di intervistarla in più di un’occasione, approfondendo alcune delle mille declinazione che ha saputo dare alla scherma nel corso della sua carriera.
Ho quindi guardato con interesse e curiosità Touché, rimanendo colpita da come riesca a scendere in profondità nell’interiorità e nell’intimità della sua protagonista. Attraverso materiale raccolto nell’arco di 12 anni, abbiamo la possibilità di sbirciare dal buco della serratura gli eventi sportivi e non solo di quel periodo della vita di Nathalie Mohellausen. La scherma è protagonista, naturalmente: gli allenamenti, i ritiri, il cambio di nazionale, le delusioni agonistiche si mostrano nude e crude e si scontrano con un’ambizione costante e incrollabile, che è ciò che sosterrà la spadista nel corso degli anni. Anziché arrendersi per quei risultati che non arrivano, infatti, lei continua a puntare in alto, ostinata e decisa, fino a quell’oro conquistato alla priorità nei Campionati del Mondo del 2019 a Budapest. Un primato storico per il Brasile e accompagnato da emozioni intense, acuite dalle molte vicissitudine che lo hanno preceduto.
La scherma è il perno, il motore immobile, ma dalla visione di Touché emerge un ritratto a tutto tondo di Nathalie Mohellausen, senza risparmiare le grandi sfide emotive della sua vita. La frustrazione per quei risultati sempre sfiorati, il rapporto con il Maestro Daniel Levavasseur, la morte di quel padre che era sempre stato punto di riferimento, il divorzio: tutto traspare nel corso del documentario, con delicatezza eppure senza filtri.
Una visione intima, profonda e leggiadra allo stesso tempo, che racconta la figura umana dietro la sportiva, sorretta da tenacia e determinazione incrollabili attraverso le sfide della vita, puntando dritto ai suoi obiettivi. Lo stile adottato dal documentario, discreto e autentico, rispecchia in pieno la sua protagonista e si rivela adatto non solo agli appassionati di scherma. Un esempio concreto di come qualunque obiettivo, per quanto possa apparire irraggiungibile, può essere agguantato grazie alla volontà e allo spirito di sacrificio.
Instagram:clack_87
Pianeta Scherma sui social: Instagram, Telegram, Facebook