All’indomani della chiusura dei Campionati Europei di categoria per quanto concerne Cadetti e Giovani, il Presidente della Federazione Italiana Scherma Giorgio Scarso ha tracciato il suo personale bilancio sull’avventura azzurra a Plovdiv, chiusa con un complessivo di 22 medaglie.
Queste le parole di Scarso rilasciata al sito federale: «Sono stati dieci giorni d’emozioni continue. Abbiamo vissuto fianco a fianco ai nostri atleti ogni singolo istante delle loro gare e ci hanno ripagato con un carico di medaglie che ci fa guardare con fiducia al futuro della nostra disciplina. Ogni elemento della delegazione, dai maestri, allo staff medico, ai tecnici delle armi ed al personale della segreteria federale, è stata voce ben accordata di un coro che ha permesso all’inno di Mameli di risuonare al cielo di Plovdiv. Una citazione di merito è d’obbligo per i due capidelegazione: Valentina Vezzali e Maurizio Randazzo, che hanno saputo ben interpretare per la prima volta il loro ruolo. Due grandi campioni come loro hanno dato un apporto non solo politico-istituzionale ma anche di supporto psicologico a ragazzi che sono cresciuti guardando loro come esempio e che adesso se li sono ritrovati a fianco».
Un palpitante assalto chiusosi sul 45-44. La firma di Matteo Neri (con lui Gherardo Caranti, Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi) contro Lokhanov sulle medaglie numero 12 dell’Italia agli Europei di Plovdiv.
Una finale tutta da rivivere in questo video.
Fotografia di Trifiletti/Bizzi/Fie
Nella giornata trionfale della scherma azzurra, oltre agli ori delle spadiste e degli sciabolatori, c’è stato anche il bronzo per le fiorettiste (Lodovica Bicego, Elisabetta Biachin, Serena Rossini, Elena Tangherlini).
Vi riproponiamo la finale per il terzo posto contro l’Ungheria.
Fotografia di Augusto Bizzi/Fie
Dopo la finale maschile del giorno precedente, è ancora una sfida fra Italia e Francia a decidere le sorti dell’oro Europeo nella prova a squadre di spada femminile. Tanto equilibrio, fino all’ultima frazione: poi ci pensa Eleonora De Marchi a risolvere il rebus e a mandare lei e le compagne (Alessandra Bozza, Beatrice Cagnin e Federica Isola) a cantare l’Inno di Mameli.
Un trionfo tutto da rivivere nella riproposizione integrale dell’assalto.
Fotografia di Augusto Bizzi/Fie