Francia: sospesi gli allenamenti all’Insep dopo alcuni casi di positività al Covid

 

Allenamenti sospesi all’Insep, il centro di preparazione sportiva transalpona dopo che alcuni componenti della squadra francese sono stati trovati positivi al Coronavirus. Secondo quanto comunicato dalla Federazione Francese di Scherma, sono cinque le persone coinvolte. Le sessioni di allenamento sono state pertanto sospese fino al prossimo 2 maggio.

Gli allenamenti sono stati riprogrammati con sessioni individuali da svolgersi ovviamente a distanza e tramite video, in attesa della ripresa.

Ma la vicenda potrebbe in realtà essere ben più complessa, stando a quanto riporta l’edizione online de “L’Equipe” : è stata infatti pubblicata una lista, in riferimento al periodo che va dal 16 al 25 aprile, in cui figurano una trentina fra atleti e membri dello staff direttamente positive o comunque entrate in stretto contatto con persone contagiate da Sars CoV-2. Fra di essi, anche alcuni degli atleti selezionati per i prossimi Giochi Olimpici.

Sempre secondo l’autorevole quotidiano francese – che cita fonti anonime – proprio l’abbassamento della guardia post selezione sarebbe stata la causa di questo focolaio.

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Foto: Alessandro Gennari/Pianeta Scherma

Rinviati i Campionati Europei di scherma, se ne riparla dopo i Giochi Olimpici

 

Niente da fare per gli Europei di scherma 2021, almeno per il momento. Inizialmente prevista a Plovdiv per il prossimo giugno (dal 15 al 20 la finestra temporale designata), la kermesse continentale è stata infatti posticipata a data da destinarsi. Alla base, naturalmente, la sempre delicata situazione legata all’emergenza sanitaria e alla pandemia, che già aveva costretto la FIE al nuovo stop dell’attività internazionale.

Ancora non è stata fissata ufficialmente una nuova data, anche se come riporta il quotidiano francese L’Equipe, ottobre potrebbe essere il periodo designato per assegnare i titoli continentali.

Logica la scelta del rinvio, dal momento che si sarebbe gareggiato troppo in prossimità delle Olimpiadi e sarebbe stato troppo rischioso, a quel punto, esporsi a potenziali contagi che avrebbero potuto pregiudicare le gare a Cinque Cerchi.

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Foto Bizzi

 

Tokyo 2020: niente pubblico straniero sugli spalti per timore delle varianti Covid

 

Non ci sarà l’accesso al pubblico straniero sugli spalti dei prossimi Giochi Olimpici di Tokyo. Alla base della decisione di vietare l’ingresso ai turisti stranieri nel periodo che va dal 23 luglio all’8 agosto, il timore per il diffondersi di varianti del Coronavirus.

A prendere la decisione in due separate riunioni il gruppo composto dalla presidente del comitato organizzatore, Seiko Hashimoto, dalla ministra dello Sport in rappresentanza del Governo, Tamayo  Marukawa, e dalla governatrice di Tokyo, Yuriko Koike.

Successivamente è stata ratificata, in un collegamento online, assieme al presidente del  Comitato olimpico (Cio), Thomas Bach, e del Comitato paralimpico (Ipc), Andrew Parsons.

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Foto Bizzi

Covid: quattro casi nella delegazione tedesca al ritorno dalla gara di Budapest

 

Quattro componenti della delegazione tedesca impegnata lo scorso fine settimana nella prova di sciabola di Budapest, sono stati trovati positivi al Coronavirus al loro ritorno in Germania.

Lo riferisce la stessa Deutsche Fechter Bund in un comunicato stampa ufficiale diramato in giornata. Sven Rassel, Direttore Sportivo della selezione tedesca ha spiegato che i quattro casi sono stati riscontrati solo dopo i test effettuati al ritorno in patria: “È lecito ritenere che le infezioni si siano verificate durante la tappa di Coppa del Mondo, perché tutti i risultati dei test della squadra tedesca prima dell’arrivo, al check-in di Budapest e prima della partenza erano negativi”.

La Germania si aggiunge quindi all’elenco delle Nazioni che hanno dovuto fare i conti con i contagi da Covid al ritorno da Budapest.

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Foto Bizzi

 

Si allarga il fronte delle defezioni per i Mondiali Cadetti e Giovani: anche Germania e Gran Bretagna non manderanno i loro atleti

 

Anche Germania e Gran Bretagna hanno deciso di non inviare i propri atleti ai prossimi Campionati Mondiali Cadetti e Giovani in programma ad aprile al Cairo. La notizia è stata ufficialmente comunicata dalle rispettive Federazioni Schermistiche, che di fronte alle incertezze legate alla diffusione del Coronavirus hanno preferito saltare la trasferta iridata.

La decisione arriva a 24 ore da quella maturata dal Consiglio Federale della Federazione Italiana Scherma di non mandare in Egitto la delegazione azzurra per la prima volta in oltre 70 anni di storia della rassegna giovanile. Ancora prima di cominciare, i Mondiali Cadetti e Giovani al Cairo perdono pezzi importanti.

E l’idea è che la lista delle defezioni potrebbe allungarsi: una decisione in tal senso è stata presa anche dal Belgio.

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Emergenza Coronavirus: l’Italia rinuncia ai Mondiali Cadetti e Giovani del Cairo

 

L’Italia non sarà presente con la propria delegazione ai prossimi Campionati Mondiali Cadetti e Giovani in programma al Cairo dal 3 all’11 aprile. Lo ha deliberato all’unanimità il Consiglio Federale riunitosi in data odierna.

Alla base della decisione, l’impossibilità di garantire la sicurezza e la salute dei ragazzi che sarebbero stati impegnati in gara per via dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria legata a Covid-19. Quella del Cairo segna la prima assenza dell’Italia nella storia della maggiore kermesse giovanile dal 1950, data in cui si svolse per l’edizione inaugurale, a oggi.

Queste le parole del Presidente della Federazione Italiana Scherma Paolo Azzi: “E’ stata una decisione difficile e dolorosa da assumere ma che ha subito mostrato il grande senso di responsabilità del nuovo Consiglio federale. L’Italia, l’Europa e l’intero pianeta stanno affrontando un’emergenza sanitaria senza precedenti che, siamo chiamati ad affrontare singolarmente e come comunità, attingendo al profondo senso di rispetto delle regole e responsabilità dei comportamenti. Inviare una delegazione di atleti under17 ed under20 ad affrontare una competizione così importante, che prevede la presenza ed il confronto con atleti provenienti da ogni parte del Mondo, rappresenta da sempre un motivo di grande stimolo per ciascuno dei protagonisti, per la scherma italiana e per lo sport azzurro. Ma, in questo periodo, assieme al Consiglio federale abbiamo ritenuto che i rischi legati alla salute dei singoli avessero un peso maggiore rispetto al valore agonistico e sportivo legato alla partecipazione della squadra azzurra”.

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Foto Augusto Bizzi

Cinque casi di positività al Coronavirus nella nazionale di sciabola giapponese dopo il week-end di Budapest

 

Un allenatore e quattro atleti della nazionale Giapponese di sciabola sono risultati positivi al Coronavirus dopo il week-end di gara a Budapest. A comunicarlo la stessa Federazione Giapponese di scherma, che ha parlato di 4 atleti e di un componente dello staff tecnico senza però rendere note identità e sesso dei protagonisti coinvolti.

Di questi, tre atleti sono stati fermati in quarantena precauzionale in Ungheria due con sintomi lievi (febbre, mal di testa e letargia) e uno asintomatico. Ulteriori due casi di positività sono stati scoperti al ritorno della delegazione nipponica in patria. Anche per loro è scattata la quarantena di prassi. In totale il Giappone aveva mandato in Ungheria 24 persone fra atleti e staff tecnico.

Nella giornata di sabato, mentre andavano in scena i tabelloni principali delle gare individuali, era stata la greca Despina Georgiadou ad annunciare, tramite i propri canali social, la positività al virus. Secondo quando riportato dalla pagina Facebook “The fencing coach”, sarebbero in realtà 15 i casi noti di positività al Coronavirus relativi al fine settimana di Coppa del Mondo di Budapest.

 

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Foto Bizzi