Viene da due anni di grande crescita Francesco Ingargiola, classe 1996, trasferitosi al Club Scherma Jesi per fare il salto di qualità. Già, perché Francesco è una promessa della scherma azzurra, è il fiorettista che ha ottenuto più medaglie in queste ultime stagioni. E non parliamo solo della realtà italiana. È stato campione europeo cadetti 2012 a Porec, in Croazia, e argento ai Campionati del ondo a Mosca nella stessa categoria. Terzo posto a Lignano Sabbiadoro in Coppa del Mondo giovani, e infine, medaglia d’argento ai Campionati italiani cadetti. Nel 2013, anno di grande maturazione, ha vinto una prova della Coppa del Mondo under 20 e il titolo italiano cadetti. A Porec è diventato anche campione mondiale giovani a Squadre.
Il 2014 è iniziato alla grande per lui. Francesco è appena tornato da Moedling, in Austria, dove lo scorso week-end ha conquistato il primo posto nella prova di Coppa del Mondo under 20. Il suo terzo successo stagionale, che a 18 anni ancora da compiere, e con un anno da cadetto ancora da disputare, lo proietta in vetta al ranking mondiale della categoria giovani.
Un nuovo anno iniziato nel migliore dei modi, che sensazioni hai provato nel condurre una gara praticamente perfetta?
Quella di Moedling è stata per me una bellissima gara, e non esclusivamente per il risultato finale ottenuto. Ho dimostrato a me stesso di essere in grado di mantenere alta la concentrazione per tutta la durata della competizione, e questo ha fatto sì che durante tutta la gara abbia avuto bellissime sensazioni e grande fiducia in me stesso.
Hai siglato una tripletta tutta italiana, battendo in finale il tuo compagno di squadra Damiano Rosatelli, com’è stato il “dopo finale” e come sono i rapporti all’interno della squadra?
Subito dopo l’ assalto di finale c’è stata grande gioia. Eravamo tutti molto felici e orgogliosi di noi stessi. Tra tutti i componenti della squadra c’è una grande amicizia che ci lega, che si ” interrompe” solo durante la gara, dove ognuno cerca di superare l’ altro senza, però, mai mancargli di rispetto.
Sarà stata sicuramente una giornata fantastica per te, ma molto impegnativa, come vivi la gara e come ti prepari psicologicamente?
Durante la competizione c’è sempre un po’ di tensione, soprattutto prima degli assalti più impegnativi. Però questo fattore mi è di grande aiuto per rimanere concentrato per tutta la giornata. Una delle parti più difficili di una gara, è la preparazione dal punto di vista mentale. Io cerco sempre, con l’ aiuto della mia maestra Maria Elena Proietti, di approcciarmi ad essa in modo adeguato, lavorandoci tutta la settimana che la precede.
Qual è stato per te l’assalto più difficile della competizione?
La finale contro il mio compagno di squadra e amico Damiano Rosatelli. Infatti noi due, in pedana, ci conosciamo molto bene e, ciò ha portato a un incontro molto difficile, soprattutto dal punto di vista mentale.
Sei giovanissimo, e gli ultimi due anni per te sono stati di grande crescita, cosa ha contribuito ha farti fare il salto di qualità?
Un percorso iniziato più di tre anni fa, quando mi sono trasferito dal Club Scherma Osimo al Club Scherma Jesi. Qui con la mia maestra Maria Elena Proietti, e la preparatrice atletica del club, nonché della nazionale, Annalisa Coltorti, provo ad allenarmi in modo costante, cercando di fare sempre meglio. Il mio miglioramento è dovuto a questa miscela di fattori.
Che effetto ti fa essere considerato una promessa del fioretto azzurro?
È per me un grande onore essere considerato come tale, mi spinge ad allenarmi sempre con la stessa determinazione e volontà per continuare a crescere.
Essendo giovanissimo dovrai conciliare i tuoi impegni sportivi con quelli scolastici, come ci riesci? Una tua giornata tipo?
Non è sempre facile conciliare gli impegni sportivi con quelli scolastici. Questo richiede molto impegno e molti sacrifici durante l’arco della giornata. Infatti, la mattina e le prime ore del pomeriggio la mia attenzione è rivolta alla scuola, ma poi nel tardo pomeriggio e in serata mi impegno al massimo negli allenamenti. Personalmente cerco di non lasciare indietro né la mia istruzione né la mia passione.
Ti alleni a Jesi, tempio del fioretto italiano, dove sei a contatto con molti grandi campioni, che rapporto hai con loro?
Allenandomi in questa città ho l’onore di confrontarmi anche con le grandi campionesse del fioretto, Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca. Per me è una grande fortuna, perché mi permette di imparare moltissimo da tutti i punti di vista e, in più è uno stimolo continuo per migliorare. Con le campionesse ho un bellissimo rapporto, come con tutta la palestra, e questo è fondamentale per creare un ambiente sereno in cui allenarsi con tranquillità.
Hai iniziato il 2014 con una bellissima vittoria, quali saranno i prossimi impegni e le tue prospettive?
Il 2014 proseguirà con altre due prove di Coppa del Mondo. Inoltre, a febbraio, ci saranno i campionati italiani giovani. Infine, tra marzo e aprile, ci saranno gli europei e i mondiali giovani. Quindi un anno pieno di appuntamenti che cercherò di onorare impegnandomi con tutto me stesso e cercando di divertirmi il più possibile.
Foto di Augusto Bizzi per Federscherma
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