In attesa di capire chi, fra l’ex Olimpionico Michele Maffei e l’attuale vice-presidente vicario Paolo Azzi, gli succederà alla guida della Federazione Italiana Scherma, il Presidente uscente Giorgio Scarso traccerà in videoconferenza un bilancio del suo operato durante i 16 anni di reggenza.
L’appuntamento è per le 16.30 di giovedì 25 febbraio. Per i giornalisti interessati, sarà possibile accreditarsi all’evento entro le ore 12.00 della stessa giornata di giovedì fornendo nominativo la testata di riferimento all’indirizzo mail: g.caruso@federscherma.it.
La videoconferenza con Giorgio Scarso sarà comunque seguibile da tutti in diretta streaming sui canali social della Federazione Italiana Scherma e su Federscherma TV.
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Foto Augusto Bizzi
Non ci sta Giorgio Scarso, all’indomani della decisione del CdA di “Sport e Salute” sulla ripartizione dei Contributi Integrativi per il 2020 che ha portato a un taglio di quasi un terzo dei fondi destinati alla Federazione Italiana Scherma. Secondo il massimo dirigente federale italiano questa scelta, tanto per i criteri che l’hanno guidata – ovvero la scelta di nuovi algoritmi che annullano quelli precedenti basati sui successi ottenuti- quanto per i ristretti paletti imposti sull’utilizzo dei fondi, rappresenta una mortificazione del lavoro che la scherma ha fatto per lo sport italiano.
«Accettiamo con il rispetto istituzionale dovuto le scelte della società “Sport e Salute” circa la ripartizione dei Contributi Integrativi 2020» ha commentato Scarso tramite il canale ufficiale della Federazione Italiana Scherma «ma non possiamo sottacere l’amarezza nel constatare l’adozione di criteri basati solo su parametri matematici e algoritmi non meritocratici che vedono la Federazione Italiana Scherma quale realtà più penalizzata, con un decremento, rispetto al 2019, di oltre mezzo milione di euro, che corrisponde ad una percentuale pari al 33%».
Tanta l’amarezza quindi nella parole di Scarso, che chiosa: «Probabilmente dobbiamo constatare che gli applausi, gli elogi e quegli aggettivi quali “cassaforte dello sport azzurro” che vengono rivolti alla scherma italiana, rappresentano parole di circostanza o peggio ancora di comodo in base alle situazioni».
A finire nel mirino di Scarso anche altri aspetti, a partire dal diktat imposto per l’utilizzo dei fondi, che di fatto azzererebbe l’autonomia decisionale della Federazione. Una vera e propria mortificazione del lavoro nelle parole del Presidente della Federazione Italiana Scherma: «Pur rispettando le decisioni, non possiamo non ritenere preoccupante e mortificante una penalizzazione economica tale, per una realtà, quella della scherma italiana, che sta continuando, in questa tempesta, a mantenere dritta la barra per seguire la rotta che va verso la direzione della promozione su tutto il territorio della disciplina e dei suoi valori, mantenendo al contempo alta la concentrazione e la tenuta tecnica delle squadre che saranno impegnate ai Giochi di Tokyo, che rappresenta la più importante vetrina promozionale per lo sport e per la scherma italiana».
La speranza è che le cose possano però cambiare già con l’anno prossimo. Per permettere alla Federazione Italiana Scherma di continuare a programmare la propria attività ed evitare ulteriori, sanguinose fughe di prezioso materiale tecnico verso altri lidi.
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Foto Bizzi
I due ori della sciabola femminile e del fioretto maschile vinti nella giornata di ieri, hanno permesso all’Italia di chiudere la propria Universiade a quota 13 medaglie di cui cinque del metallo più prezioso. Complessivo che ha lanciato la spedizione azzurra in testa al medagliere della scherma e lasciato giudizi positivi nelle parole tanto del Presidente della Federscherma Giorgio Scarso quanto nel capo-delegazione a Napoli, Maurizio Randazzo.
E proprio Scarso e Randazzo hanno commentato la spedizione italiana alle Universiadi tramite il sito ufficiale della Federazione:
Giorgio Scarso – Concludiamo l’esperienza all’Universiade Napoli2019 con un bilancio estremamente positivo. Non solo sul piano dei risultati in pedana dove i nostri atleti hanno ottenuto ben 13 medaglie di cui 5 d’oro, 3 d’argento e 5 di bronzo, ma anche per ciò che concerne l’ambito dell’organizzazione, degli impianti e, in generale, della legacy. Aver vissuto giornate di passione sportiva e soprattutto per gli atleti aver potuto contare sulla presenza così numerosa di tifosi ed appassionati, in una struttura come quella del campus UniSa, è stato senza dubbio un quid che ha avuto una sua importanza notevole nella conquista dei risultati maturati. Ciò che rimarrà da questa Universiade Napoli2019 sarà intanto la consapevolezza dell’efficacia, efficienza e qualità del sistema scherma italiano che si esplica non solo con gli atleti di prima linea pronti per partire per i Campionati del Mondo di Budapest, ma anche con i tanti giovani che hanno inorgoglito l’Italia sulle pedane campane in questi giorni e che rappresentano l’attestazione più bella e lucente della possibilità di abbinare eccellenti percorsi didattici a prestazioni sportive d’alto livello– continua il presidente federale –. Ma Napoli2019 per la scherma italiana sarà anche l’edizione da ricordare per aver permesso di poter contare su un impianto che non rimarrà un’isola ma che anzi potrà continuare ad ospitare importanti eventi, dopo aver avuto queste giornate come banco di prova e con un esame internazionale superato a pieni voti. Inoltre l’entusiasmo, il coinvolgimento e la passione dimostrata dai tanti volontari che hanno coadiuvato l’organizzazione, è l’eredità più grande ed importante che un evento sportivo può vantare. Noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso si continua a tifare Italia affinché Napoli2019 sia ancora più indimenticabile e soprattutto apra le strade a nuovi grandi eventi sportivi anche nel Sud Italia.
Maurizio Randazzo – Le 13 medaglie rappresentano un ottimo bilancio. I ragazzi hanno raggiunto un ottimo risultato. Difficile fare meglio di così, anche se, a ben pensarci, qualche medaglia ci è sfuggita di un soffio. Ma la fortuna e la sfortuna sono componenti da tenere sempre in considerazione. L’ultima medaglia, quella della sciabola femminile a squadre, è stata tra le più emozionanti, tirata fino all’ultimo, contro delle avversarie, le francesi, dal punto di vista tecnico forse più forti ma contro le quali noi con un grande spirito di gruppo, ancora una volta, siamo riusciti a vincere. Un grande plauso a tutto il team azzurro che, con il supporto di uno splendido pubblico e del comitato organizzatore, ci ha permesso di vivere un’Universiade di grandi soddisfazioni.