Proseguono le celebrazioni del centenario della nascita di Edoardo Mangiarotti. Dopo l’evento di dieci giorni fa a Milano, è stata la volta dell’intitolazione al leggendario “Re di Spade” della Casa delle Armi al Foro Italico di Roma.
La cerimonia di intitolazione si è tenuta ieri alla presenza, fra gli altri, della famiglia Mangiarotti nella figura della figlia Carola, il Presidente della Federazione Italiana Scherma Giorgio Scarso e quello del Coni Giovanni Malagò. Quest’ultimo, intervenendo nel corso dell’evento, ha sottolineato ancora una volta l’importanza della figura di Mangiarotti come icona non solo della scherma ma dell’intero movimento sportivo italiano e internazionale.
Così Malagò: «E’ una giornata importante alla presenza della famiglia della scherma e dello sport italiano, di ieri e di oggi. È stata una mia idea quella di intitolare questa palazzina a Edoardo Mangiarotti, così come fatto con Ondina Valla, all’ex Ostello, e con Vittorio Pozzo, nell’Auditorium del Palazzo delle Federazioni. Non sono atleti simboli di scherma, atletica e calcio ma dell’intero movimento. Queste palazzine, anche nell’immaginario generale, sono state sempre citate con denominazioni che non potevano essere accostate allo sport, come ex ostello ed ex aula bunker, oggi siamo particolarmente felici di questa cerimonia, soprattutto perché cade nell’anno del Centenario della nascita del grande Mangiarotti, l’atleta italiano più vincente a livello olimpico».
Sempre nella giornata di ieri 16 aprile, in mattinata il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, assieme al VicePresidente vicario dell’Assemblea Capitolina, Enrico Stefàno, ed a Carola Mangiarotti, avevano deposto una corona di fiori sulle lapidi, poste nel giardino antistante l’ingresso della Lupa al Campidoglio di Roma, celebranti i titoli olimpici conquistati dalle squadre di spada maschile e di fioretto maschile ai Giochi Olimpici di Berlino1936. Le due lapidi furono sistemate in concomitanza con la messa a dimora di due due querce, consegnate proprio a Berlino ai medagliati azzurri, che, purtroppo, sono state oramai abbattute.
Foto MEZZELANI GMT SPORT