Voglio solo divertirmi

Tra le under 20, ormai, è hors categorie, qualcosa di molto vicino all’imbattibile. Camilla Mancini viene da una stagione in cui ha vinto tutto quello che c’era in palio: Mondiali, Europei e Coppa del Mondo giovani. Se non fosse italiana, probabilmente, sarebbe in pianta stabile nella squadra titolare assoluta, ma qui si trova a fare i conti con le Errigo, le Di Francisca, le Vezzali, le Erba, le Volpi, le Durando e chi più ne ha più ne metta. Questo è il suo ultimo anno da under 20, poi il grande salto sarà un obbligo. Intanto c’è ancora da vincere e dominare.

Come hai fatto a ricaricare le pile dopo una stagione in cui avevi vinto tutto il possibile?
Nonostante l’anno scorso sia stato il più bello della mia carriera non mi sono mai sentita arrivata né una campionessa indiscussa. Ad ogni gara cerco di ripartire da zero, non voglio arrivare a tirare un assalto e volere la vittoria solo perché ormai tutti se lo aspettano, è un errore che in passato ho fatto, ma non intendo ripeterlo. Se sali in pedana con l’intenzione di divertirti è facile ricaricare le pile.

La prima gara della stagione non è andata benissimo, poi una vittoria e un secondo posto. Ti senti di nuovo la più forte?
Sinceramente so di essere una che può giocarsi ogni titolo nell’under 20, ma la maggior parte delle volte la differenza è mentale, l’anno scorso sono stata la più brava a mantenere sotto controllo questo aspetto, spero di riuscire a fare lo stesso quest’anno.

A furia di dominare la categoria giovanile non hai mai sentito mancare le motivazioni?
Non ho mai sentito mancare le motivazioni, ma a volte ho pensato più al dovere che al piacere. Approcciavo la gara con il ‘must’ di doverla vincere e non di volerla vincere, dimenticandomi del fatto che alla fine è tutto un gioco e si vince divertendosi.

Hai già tirato e tirerai anche quest’anno con gli assoluti. Quanto è difficile il passaggio di categoria?
È sicuramente lo scoglio più difficile da superare, non bisogna essere solo forti tecnicamente ma anche mentalmente maturi. Inoltre ogni avversario ha un bagaglio di esperienza enorme, e non è sempre detto che il più forte tecnicamente vinca l’assalto, mentre in genere negli under 20 è cosi.

In questi anni a livello giovanile, qual è stata l’avversaria che ti ha dato più fastidio?
Beh ci sono state molte atlete che ho temuto e che temo tuttora. La Kiefer per esempio, anche se in tutti questi anni l’avversaria con cui ho battagliato di più è la mia storica compagna di stanza Francesca Palumbo. Sin dagli under 14 ci sfidavamo sempre in finale.

Il movimento Usa sta crescendo. L’anno scorso hai incontrato Lee Kiefer, che era stata finalista a otto a Londra 2012, e l’hai battuta. Perché lei ha già risultati di prestigio tra gli assoluti e tu ancora no?
Gli americani non avendo una grande storia alle loro spalle hanno investito molto sui giovani, che hanno iniziato a fare esperienza molto presto. La Kiefer fa gare assolute da anni ormai, forse ancora prima che io iniziassi a fare le gare under 20. Questo non vuol dire che non sia forte, ma ha avuto modo di maturare molto prima

Quali sono i tuoi programmi per quest’anno? Pensi di poter ripetere la tripletta Europeo, Mondiale, Coppa dell’anno scorso?
Sicuramente questo è il mio obiettivo principale, essendo l’ultimo anno nell’under 20 voglio racimolare un bel po’ di medaglie perché non credo ne vedrò molte da assoluta per il resto mi piacerebbe continuare a fare qualche gara con i grandi, è una bella esperienza!

 

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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Under 20, Azzurri pigliatutto

Cinque medaglie e un’infinità di piazzamenti prestigiosi. Si è conclusa in trionfo un’intensissima giornata per la categoria under 20 della scherma italiana. Si sono disputate oggi le prove di Coppa del Mondo che hanno visto impegnati, sulle pedane di diverse località europee, atleti e atlete di tutte e tre le armi.

A Modling (Austria), ha suonato l’inno di Mameli per il nostro Francesco Ingargiola, che ha conquistato l’oro nel fioretto maschile individuale. Il fiorettista jesino ha battuto in finale l’altro azzurro Damiano Rosatelli (15-13), ottimo terzo posto anche per Tommaso Ciuti, caduto in semifinale proprio al cospetto di Rosatelli. Quello di oggi è il terzo sigillo stagionale per Ingargiola, che vanta anche un terzo posto, difficile sinceramente trovare un aggettivo adatto alla stagione sin qui messa in pedana dal non ancora diciottenne marchigiano.
Domani, sulle medesime pedane di Modling, saranno di scena le spadiste.

Interessante e avvincente la prova di sciabola maschile a Dourdan. Gli azzurri hanno espugnato la cittadina francese, conquistando cinque ottime posizioni nella classifica finale. A salire sul gradino più alto del podio è stato Luca Curatoli, che dopo aver sconfitto in semifinale il compagno di squadra Francesco D’Armiento, classificatosi poi terzo, ha battuto 15-13 il padrone di casa, Lambert. Ottima prestazione degli altri italiani, Castello, Bonsanti e Riccardi, che hanno ottenuto con grande merito il 5°, 6° e 7° posto. Nei primi 16 classificati altri due italiani, Affede e Dreossi.
Sempre a Dourdan hanno gareggiato le sciabolatrici U20, ottenendo un buon 6° posto grazie a Martina Criscio, solo 10° l’atleta di Frascati, Flaminia Prearo. Podio anche dal fioretto femminile, con il 2° posto a Zagabria della bravissima Camilla Mancini, ormai un’affezionata dei podi internazionali. Un buon sesto posto anche per Elisabetta Bianchin.

La spada maschile, invece, si è confrontata sulle pedane di Basilea (Svizzera), dove è salito sul gradino più alto del podio lo spagnolo Pereira. Il migliore tra gli italiani è stato Gabriele Cimini, classificatosi ottavo, l’hanno seguito Emanuele Rocco e Gianmarco Andreana, rispettivamente 17° e 19°.

I giovani schermitori hanno dimostrato anche oggi un ottimo impegno, frutto di un grande lavoro da parte di tutti i tecnici. Ci sono tutti i presupposti per accrescere un già buonissimo vivaio azzurro.

 

Foto di Augusto Bizzi per Federscherma
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Under 20: La meglio gioventù

Trampolino di lancio verso la scherma di livello assoluto, la categoria Under 20 è da sempre una vetrina interessante per ammirare in azione giovani talenti destinati, in molti casi, a diventare i campioni del futuro. E così, mentre manca sempre meno alla ripresa dell’attività della Coppa del Mondo senior, è tempo di dare un’occhiata a quanto sin qui accaduto nella stagione Under 20, concentrandoci sulla Govine Italia.

Partiamo da una constatazione: anche a livello giovanile, l’Italia è una garanzia in tutte e tre le armi. A partire ovviamente da quell’infinita cassaforte di allori che risponde al nome di fioretto. In campo maschile è deflagrato l’immenso talento di Francesco Ingargiola: 17 anni, l’anno scorso dominatore assoluto fra i cadetti, quest’anno partito a razzo anche nella categoria superiore: due vittorie e un terzo posto il bilancio sin qui dello jesino, che nell’ultima prova di Udine è giunto undicesimo.  In campo femminile, guidano la fila due azzurre: Camilla Mancini (vittoria per lei nella prova di Bochum) seguita Francesca Palumbo, due volte a podio questa stagione. Da seguire poi con attenzione le ragazze salite dalla categoria cadetti: Erica Cipressa, Camilla Rivano, Martina Sinigalia, altri gioiellini da esporre in un prossimo futuro nelle vetrine più prestigiose.

Dal fioretto alla sciabola, cambia l’arma ma non il risultato. Perché anche qui a svettare sono due portacolori azzurri: fra la ragazze comanda Martina Criscio, fra i ragazzi Francesco D’Armiento.  La foggiana, bronzo mondiale di categoria l’anno scorso a Porec, guida una pattuglia di giovani molto promettenti: Flaminia Prearo, romana classe 1996, è andata a podio nella gara di Sosnowiec dove ha centrato il bronzo, perdendo la semifinale solo all’ultima stoccata contro la statunitense Sage Palmedo, poi vincitrice. Podio anche per Sofia Ciaraglia e Camilla Fondi, bronzo per entrambe rispettivamente a Dormgaden e Udine. Giovanissima, ma di gran talento, la padovana Eloisa Passaro, classe 1997.
Da Foggia arriva anche Francesco D’Armiento, neo entrato nella squadra delle Fiamme Gialle. Un ingresso bagnato dalla vittoria nella prova di Dormgaden, podio tutto azzurro completato da Iacopo Rinaldi e Marco Bonsanto, corregionale proprio del Numero Uno al mondo. Leonardo Affede ha fatto bronzo a Udine nella prova vinta da Luca Curatoli, dove ben quattro azzurri sono arrivati nei primi otto e solo gli incroci ai quarti hanno impedito un eventuale podio tutto italiano. Segno inequivocabile che la sciabola di casa nostra scoppia di salute.

Da ultimo la spada: salutati Andrea Santarelli e Marco Fichera, pronti quest’anno a fare il grande salto nella scherma dei grandi, il settore maschile può consolarsi con il doppio podio di Gabriele Cimini, bronzo tanto a Helsinki quanto a Udine. Un podio anche per Lorenzo Buzzi, anche lui bronzo nella prova di Bratislava. Fra le donne, spicca certamente il nome di Alberta Santuccio: la catanese ha infatti vinto già due prove di Coppa del Mondo ed è l’elemento di punta del settore giovanile al femminile. Il “numero” suo lo ha fatto a Porec, scorsi mondiali di categoria, nella finale per il bronzo della prova a squadre, allorchè rifilò all’avversaria ben venti stoccate in tre minuti. Catania fucina di spadiste, perché etnea come Alberta è Giorgia Pometti. Viene invece da Firenze Nicol Foietta, classe 1995, bronzo a Bratislava nel giorno della vittoria della Santuccio.

Twitter: @agenna85

Foto di Augusto Bizzi per Federscherma