Tre minuti, solo tre minuti. Rossella Fiamingo è sempre lì, tra le migliori, con una costanza di rendimento impressionante. Spesso e volentieri in finale a otto, quando va male tra le prime 16, ma quel podio proprio non riesce a scalarlo. È stato così anche a Doha, con una gara condotta ai limiti della perfezione fino al secondo periodo del quarto di finale contro Monika Sozanska. Una frazione di assalto iniziata sopra di due e conclusa sotto di tre, dopo aver subito un parziale di 0-5.
Perché nella scherma è così. Possono bastare tre minuti per cambiare quanto di buono si era costruito nelle ore precedenti. Nel terzo periodo Rossella ci ha provato, è tornata sotto, ha fatto sentire il suo fiato sul collo della tedesca, ma alla fine ha dovuto cedere 15-12 e lasciare ad altre gli onori del podio. A vincere è stata la svizzera Tiffany Geroudet, battendo 15-9 in finale l’estone Julia Beljajeva, che a Budapest fu campionessa del mondo un po’ a sorpresa ma evidentemente non a caso. Terze parimerito Julia Revesz (Ungheria) e Monika Sozanska.
Per la spada italiana, reduce dal secondo posto di Enrico Garozzo nella prova maschile disputata ieri, è comunque un buon risultato. Otto le azzurre che avevano superato le qualificazioni: quattro si sono fermate nel tabellone delle 64, tre in quello delle 32. Nel primo gruppo rientrano Bianca Del Carretto (eliminata da Mara Navarria), Sara Carpegna (out con la russa Sivkova), Eugenia Falqui (sconfitta dalla svizzera Geroudet) e Francesca Boscarelli (battuta dall’ucraina Shemyakina). Nel turno successivo sono arrivate le eliminazioni di Mara Navarria (15-11 contro Geroudet), Francesca Quondamcarlo (15-9 contro l’ungherese Szasz) e Camilla Batini (15-11 contro l’estone Kuusk). Tutti assalti difficili contro avversarie quotate.
Domani, 19 gennaio, è il giorno della prova a squadre femminile: Bianca Del Carretto, Francesca Quondamcarlo, Mara Navarria e Rossella Fiamingo cercheranno di raggiungere il podio. Sarebbe il secondo in tre giorni per la spada azzurra, ancora convalescente dopo un 2013 al di sotto delle aspettative.
Foto di Augusto Bizzi per Federscherma
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