Voci azzurre da Legnano

Quella maledettissima Ucraina, la nostra bestia nera, una squadra che non ti lascia scampo quando sbagli. Dopo una deludente gara individuale, la squadra maschile di spada italiana ha disputato un buon Carroccio a squadre, molto buono a tratti, ma è inciampata ancora una volta su Nikishin e compagni, come agli Europei di Zagabria.

«Loro fanno poche cose, ma le fanno tutte bene. Noi abbiamo fatto degli errori tecnici e abbiamo pagato», ha spiegato un Matteo Tagliariol comunque soddisfatto delle sensazioni provate nei suoi tre giorni di gara. «Non sono ancora al top della forma, ci vorrà ancora qualche mese, ma a tratti sono riuscito a tirare la mia scherma. Sto lavorando molto sulla testa e i risultati si vedono».

E cominciano a vedersi anche quelli di una squadra che è cambiata dopo la rinuncia del ct Sandro Cuomo a Diego Confalonieri. Una scelta non indolore, ma che per Tagliariol non può frenare la squadra: «Il nucleo principale della squadra, ormai da qualche anno, siamo noi tre: io, Paolo ed Enrico. Diego era utile sotto il profilo psicologico più che sotto quello tecnico. Noi abbiamo tutte le qualità per prendere in mano la squadra, e questo l’ho detto anche ai ragazzi».

La mente di Enrico Garozzo, invece, ritorna a quell’assalto con l’Ucraina: «È un avversario fastidiosissimo. Non puoi sbagliare niente, perché ti puniscono. Nikishin è in grande spolvero, ma in generale tutti sanno come metterti in difficoltà, soprattutto quando devono difendere. Se prendono due o tre stoccate di vantaggio diventano difficili da riprendere».

La strada da seguire l’ha indicata Paolo Pizzo: «Se tirassimo sempre al massimo del nostro potenziale vinceremmo tutti gli assalti 45-12, per quanto siamo forti. Ci basta tirare su livelli medio alti e possiamo giocarcela con tutti. Se anche solo uno toppa l’assalto, naturalmente, pregiudichiamo il risultato finale».

Ma il campione del mondo del 2011 sorride, finalmente. L’eliminazione nel girone di venerdì gli aveva fatto male, ma è ripartito subito, e nella prova a squadre ha mostrato tutte le sue qualità e la sua rabbia agonistica: «Ci voleva una gara così, ne avevo bisogno. Oggi per me poteva essere un disastro, e invece ho recuperato buone sensazioni. Quello che è successo nell’individuale fa ancora più rabbia perché fisicamente sto bene, sono una bomba. Se ho superato questo momento posso fare tutto». Il meglio deve ancora venire.

 

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi per Federscherma
jizzrain.com/vd/2353-video

«Sulla buona strada»

Ha il volto sereno di chi sa che le cose non possono che migliorare, Marco Fichera, dopo la sua eliminazione nel tabellone dei 64 al Trofeo Carroccio di Legnano. «Contro lui dovevo vincere, la sua scherma è perfetta per le mie caratteristiche». Lui è Elmir Alimzhanov, il kazako che lo ha battuto 15-9. Ha sette anni più di lui, e forse gran parte della differenza sta qui.

«Ha più esperienza di me, non posso lamentarmi. Ho fatto due gare quest’anno e due volte sono arrivato nei 64». Ecco, quello è l’obiettivo minimo, il confine «tra una brutta gara e il mio dovere. Tutto quello che viene dopo è guadagnato». Parla al plurale Marco Fichera, perché quando dice «non ci siamo, ma stiamo arrivando» si riferisce a se stesso e all’amico fraterno Andrea Santarelli, uscito anche lui nei 64 contro il coreano Jung. «Il problema non è di quest’anno, semmai è stato negli anni precedenti. In Italia, per i giovani, è difficile fare esperienza. Non c’è lo spazio che danno altre nazioni». Così ci si trova a rincorrere: «Spero davvero che a Tommaso Melocchi e Lorenzo Buzzi facciano fare più gare tra gli assoluti di quante non ne abbiamo fatte noi da under 20».

Non perde l’ottimismo comunque, perché i risultati di Doha e Legnano non sono da buttar via. «In Qatar avevo vinto sei assalti nel girone. Qui ho tirato male, ma sono riuscito comunque a riprendermi nelle dirette e qualificarmi per la seconda giornata. È un buon segnale». Insomma, si può solo crescere. Le qualità ci sono, l’esperienza seguirà.

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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