Carroccio cinese, vince la Sun

Battuta in finale la Kuusk. Podio per Szasz e Kolobova. Gara negativa per le azzurre, la migliore delle quali è Alice Clerici eliminata al tabellone dei 32.

 

Un terzo gradino del podio dal sangue blu, una favola che solo per una stoccata non abbraccia il meritato lieto fine, una ragazza di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro che svetta sul gradino più alto del podio. Parla cinese l’edizione numero 40 del Trofeo Carroccio, prova inaugurale della Coppa del Mondo di spada femminile. Gli dei della scherma sembrano prendere in adozione i colori nero bianco e blu dell’Estonia, ma l’acuto finale è quello di Sun Yiwen, ventitreenne cinese di cui sentiremo certamente parlare da qui e per i prossimi anni.

Arcigna in difesa, velenosa in attacco, la Sun ha completato il suo capolavoro battendo in finale l’estone Kristina Kuusk, che centra il suo primo podio in carriera e per una sola stoccata manca il bersaglio più grosso. Sul gradino più basso, la nobiltà spadistica rappresentata dalla campionessa europea in carica, Violetta Kolobova, e la solita, gigantesca, Emes Szasz, sua maestà di costanza di rendimento. L’unica “superstite” del podio della passata stagione: a fermarla solo la Sun, al termine di un assalto emozionante e incerto fino all’ultimo, con la cinese che scappa ma che si trova a fare i conti con l’indole da lottatrice della magiara, che cede solo all’ultima stoccata, sorpresa da un’ardita quanto efficace fleche della cinese.

Che per i colori italiani, invece,  quello di Legnano potesse essere un week-end difficile, ne avevamo avuto avvisaglia già ieri, con sole quattro azzurre a passare il barrage del primo giorno e raggiungere così le già qualificate Rossella Fiamingo e Bianca Del Carretto. Le premesse si sono poi tramutate in triste realtà già dalle primissime battute della gara di oggi: una dopo l’altra sono cadute al tabellone delle 64 Rossella Fiamingo (battuta dalla sorprendente americana Trozpek, poi nelle otto a fine giornata), Mara Navarria, Giulia Rizzi, Bianca Del Carretto e Francesca Quondamcarlo. Ancora una volta per la romana fatale la priorità, la stessa che ha condannato anche Navarria (13-12 contro la polacca Piekarska), Rizzi (ottima in rimonta contro la cinese Sun) e Fiamingo (11-10).

Nel buio di un inizio shock, la luce accesa da Alice Clerici: la torinese, nazionale Under 20, tiene botta alla più esperta francese Marie Florence Candassamy, la rimonta, e poi la impallina al minuto supplementare. A fermare l’azzurra, migliore delle italiane a fine giornata, è poi Anna Sivkova: la gallonata russa fa valere tutta la sua esperienza e tutto il bagaglio tecnico che l’hanno resa una delle migliori interpreti della specialità, e si impone con un netto 15-5. Resta comunque una bellissima prova per la ragazza cresciuta e forgiata dall’Accademia Scherma Marchesa di Torino, e l’idea che sul suo talento l’Italia può puntare per fare grandi cose.

Al netto della giornata da dimenticare per Sandro Cuomo e le sue ragazze, sono tanti i temi che questa gara ha portato a galla. Sulle pedane del Pala Borsani si è vista una Nathalie Moellhausen in grande spolvero: sapientemente consigliata a bordo pedana da Laura Flessel, l’ex spadista azzurra ha sfoderato una grande prestazione, iniziata con la vittoria su Bianca Del Carretto e chiusa solo al cospetto di Emese Szasz al termine di un assalto palpitante, con la brasiliana che ha visto sbarrarsi in faccia la porta della finale a otto solo alla priorità dopo aver rimesso in piedi un matche che, sul 4-0 Szasz, sembrava aver preso ormai una direzione chiara e precisa.

Ride anche la scuola estone: nel giorno in cui deludono le più quotate Beljajeva, Kirpu e Lehis, la nazionale baltica attinge a piene mani al suo ricco serbatoio e centra il podio della Kuusk e piazza nelle prime otto anche Irina Embrich e il volto nuovo Nelli Paju. La Cina presenta al mondo il suo nuovo gioiello, nel giorno in cui le grandi stelle stanno guardare e vecchie leonesse tornano a ruggire. Sta a guardare Britta Heidemann, che rinuncia alla prova individuale e gioca il jolly della prova a squadre per provare a centrare il pass olimpico; resta al palo Ana Maria Branza, ora Popescu, battuta da un’ispirata Ljubov Shutova. Così come torna a farsi vedere Anna Sivkova: per entrambe stop alle porte dei quarti, ma queste due grandi campionesse sanno ancora dire la loro.

Classifica – 1. Sun (Chn), 2. Kuusk, 3. Kolobova (Rus), 3. Szasz (Hun), 5. Xu (Chn), 6. Embrich (Est), 7. Paju (Est), 8. Trzopek (Stati Uniti)

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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