Primo podio in carriera per il livornese, che viene battuto in semifinale da Oh Sanguk. Finale a otto per Luca Curatoli. Vince Apithy sullo stesso coreano. Podio anche per Aron Szilagyi.
Sul terzo gradino del podio con lui, un tre volte campione Olimpico considerato fra i più grandi sciabolatori di tutti i tempi. Poco più sopra, un Campione del Mondo e un signor atleta che a 37 anni si conferma ancora al vertice del movimento. All’anagrafe, rispettivamente Aron Szilagyi, Oh Sanguk e Bolade Apithy. Su quel podio di Algeri, il ventunenne Pietro Torre è decisamente in buona compagnia. E, soprattutto, lassù ci si è issato con una prova di assoluto spessore. Perché sul suo cammino, il livornese forgiato e lanciato in prima squadra da Nicola Zanotti due stagioni fa, ha trovato sempre avversari tutt’altro che accomodanti. Dalla doppietta francese composta da Tom Seitz prima e Sebastien Patrice poi, al quarto di finale superato di slancio contro il tunisino Fares Ferjani, lasciapassare per la semifinale contro il coreano Oh dove Torre ha poi chiuso la propria corsa. In mezzo, anche un tiratissimo match contro Ziad Elsissy, tignoso egiziano bronzo iridato quattro mesi orsono o giù di lì a Milano.
Fra le note positive in casa Italia, soprattutto in vista dell’importantissima prova a squadre in programma domani, il quinto posto di Luca Curatoli, che dopo aver battuto Luigi Samele nel derby andato in scena agli ottavi di finale, si è fermato alle porte del podio battuto da Aron Szilagyi. A completare il quartetto Enrico Berré e Michele Gallo, entrambi a caccia di riscatto dopo una gara finita troppo presto. Addirittura nella giornata preliminare di giovedì per Berré, alla prima diretta di oggi per Gallo.
Fra gli altri azzurri in gara oggi, stop nel tabellone dei 32 per Giovanni Repetti, mentre Francesco Bonsanto, Dario Cavaliere, Marco Mastrullo e Mattia Rea hanno chiuso la loro avventura già nel tabellone dei 64.
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Foto Eva Pavia/Bizzi Team
