Estonia e Giappone rischiano di perdere il treno per Parigi

Estonia e Giappone in difficoltà verso Parigi 2024 nella spada

Dall’oro di Tokyo al rischio di non qualificazione a Parigi. Le squadre di spada di Estonia (femminile) e Giappone (maschile) devono invertire al più presto la rotta per non rimanere fuori dai Giochi.

 

A braccetto hanno fatto la Storia a Tokyo, regalando ai rispettivi Paesi due medaglie d’oro Olimpiche mai vinte prima. Ma ora per le squadre di spada di Estonia (femminile) e Giappone (maschile) è tempo di fare i conti con una realtà di tenore diametralmente opposto. Se infatti il percorso di qualificazione ai Giochi di Parigi 2024 si fosse chiuso dopo l’ultimo fine settimana, ovvero con le gare di Legnano e di Berna, entrambi i quartetti sarebbero esclusi dal gran ballo delle magnifiche otto che il prossimo luglio si giocheranno le medaglie a Cinque Cerchi sulle pedane del Grand Palais. Non sarebbe certo la prima volta che una squadra non riesca a difendere l’oro di quattro anni prima (sempre per restare in tema spada femminile, basta citare la mancata qualificazione della Romania vittoriosa nel 2016, ma che dovette in quel caso fare i conti con il ritiro in blocco di tutte o quasi le protagoniste), ma il fatto che nella stessa arma manchino entrambe le detentrici è di per sé notizia degna di nota. A sottolineare una volta in più, qualora ce ne fosse necessità, quanto in questa scherma sempre più globalizzata e competitiva sia difficile confermarsi al vertice, a maggior ragione in un’arma come la spada dove una gara sbagliata rischia di costare tremendamente caro.

Fra le due squadre, quella messa decisamente peggio è sicuramente l’Estonia al femminile. Il decimo posto di Legnano, con la micidiale combinazione della vittoria della diretta concorrente Ucraina, ha forse dato il colpo di grazia alle speranze delle estoni. Che non solo si trovano distanziate di quasi 60 punti da Kryvytska e compagne, ma sono anche dietro a Ungheria e Svizzera nella lotta che vale lo slot riservata alla miglior squadra Europea. Un’impresa ai limiti dell’impossibile per una squadra che peraltro deve gestire anche il delicato caso legato a Katrina Lehis, in rotta di collisione con lo staff tecnico della Nazionale dopo che la scorsa estate il ct Kaido Kaaberma aveva apertamente criticato la resa della spadista (reduce da un’operazione chirurgica a causa di un infortunio) ai Mondiali di Milano, mettendo contestualmente in cattiva luce l’operato di Nikolaj Novosjolov, con cui il bronzo individuale di Tokyo si allena. Una situazione che stando a quanto riportato dai media estoni, è ancora lungi dall’essere risolta, di certo non potrà essere d’aiuto nelle ultime tre gare a diposizione (Vancouver, Barcellona e Chengdu) per cercare un qualcosa che al momento avrebbe il sapore del miracolo. Senza contare che le campionesse in carica si trovano anche nella scomoda situazione non di essere comunque completamente padrone del loro destino, perché se le dirette avversarie continuano a marciare senza battute d’arresto anche tre super prestazioni potrebbero non servire.

Mentre intricata la situazione del Giappone nella classifica maschile. La partita per i nipponici si gioca al momento con la Corea del Sud, che detiene il biglietto riservato alla miglior squadra del continente asiatico, in un intreccio che vede coinvolto anche il Kazakistan. Kourbanov e compagni sono al momento in top 4, e dopo la vittoria di Istanbul nella prima tappa di qualifica Olimpica, si sono dimostrati una squadra molto solida, capace di prendersi l’argento ai Campionati Asiatici e di chiudere fra le prime 8 tanto a Milano quanto a Berna. Quanto al Giappone, il distacco è di 14 punti dalla Corea e di 24 proprio dal Kazakistan, con la possibilità quindi per i detentori del titolo Olimpico di tornare in corsa non solo per lo slot asiatico ma anche per un posto direttamente fra le prime 4. Vancouver, Heidenheim e Buenos Aires emetteranno il loro verdetto.

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Foto Alessandro Gennari

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