Chianciano: lanciata petizione online per chiedere intervento Federale. Paolo Azzi: “Se i fatti saranno accertati, nessuno sconto per i responsabili”

Paolo Azzi: "Se fatti accertati, nessuno sconto per i colpevoli"

In Rete una richiesta per la FIS. Il Presidente Azzi a Pianeta Scherma: “Nessuna riserva sulla lotta alla violenza di genere, ma non possiamo chiamare colpevole chi al momento è sotto indagine”

 

Il caso dell’atleta che ha denunciato per stupro due giovani colleghi (che nel frattempo si sono auto sospesi dall’attività agonistica)  nel camp di Chianciano ha scosso profondamente tutto l’ambiente schermistico. E mentre la Procura della Repubblica di Siena continua a indagare sui fatti, su internet è stata diffusa una petizione tramite la piattaforma Change.org  per chiedere alla Federazione un intervento più deciso.

La petizione richiede in particolare tre cose:
● un’indagine immediata della procura federale nei confronti degli atleti coinvolti e dei tecnici responsabili della vigilanza sui minori, volta ad accertare sussistenza e responsabilità di comportamenti contrari ad ogni sorta di regolamento interno, tra cui il safe guarding policy, con la eventuale conseguente comminazione e applicazione di sanzioni disciplinari;
● un’esternazione di vicinanza alla presunta vittima per aver dichiarato un disagio che verrà poi prontamente giudicato nelle sedi opportune;
● una dichiarazione esplicita in cui si prende posizione contro ogni forma di violenza di genere e l’impegno a creare una cultura solidamente antisessista in cui continuare a praticare il nostro sport.

Pianeta Scherma ha raggiunto telefonicamente il Presidente federale Paolo Azzi, a Parigi per i Campionati Europei di Scherma Paralimpica, per chiedergli un commento sulla petizione e le richieste a lui inoltrate. Azzi decide di partire dalla fine: “Sul terzo punto – una presa di posizione contro ogni forma di violenza di genere e l’impegno a creare una cultura solidamente antisessista in cui continuare a praticare il nostro sport – adesione senza riserva alcuna, nella maniera più convinta e totale. Un punto facile su cui sono d’accordo”.

Più complesse le posizioni per quanto riguarda gli altri due punti: “Sono più problematici rispetto alla situazione reale”, dice il Presidente della FIS, che allarga il discorso, “in questi giorni ho visto un’operazione di linciaggio mediatico, un processo sui media, che da persona che crede in tutti i diritti mi ha indignato. Si sta facendo carne di porco di principi base dell’ordinamento giuridico, a partire dalla presunzione di innocenza”. Il riferimento non è alla petizione online ma a come i media hanno trattato e stanno trattando la notizia: “Mi sono sentito chiedere da una giornalista se non mi sentissi di proteggere una vittima dai suoi stupratori – racconta Azzi – le ho detto che lei aveva già una sentenza in tasca con questa domanda”.

E allora, ecco la posizione della Federazione sulle altre due richieste. Per quanto riguarda l’indagine immediata della procura federale, Azzi spiega come sono andate le cose: “Il sistema ha una grande falla: se una famiglia di una ragazza che ha subito violenza fa una denuncia e si pone il problema di tutelarla dalla confusione mediatica, noi non veniamo messi minimamente al corrente della denuncia, la Procura della Repubblica non si sogna di informare la Federazione né la Procura generale del CONI. A volte abbiamo dei sentito dire, ma la Procura federale non può pronunciarsi su dei sentito dire. Il fatto è successo ad agosto, a ottobre abbiamo ricevuto una istanza di sospensione cautelare da parte dell’avvocato della ragazza e nel giro di 48 ore abbiamo trasmesso tutto alla Procura federale che ha dato l’avvio a un’indagine tuttora in fase preliminare, ci hanno comunicato che non hanno elementi dalla Procura della Repubblica di Siena, che ha rigettato la richiesta dell’avvocato – per emettere delle misure cautelari”.

Per quanto riguarda la dichiarazione di solidarietà verso la ragazza e la sua famiglia, Azzi spiega: “Viviamo un turbamento profondo per la vicenda, siamo dispiaciutissimi, abbiamo a cuore lo stato d’animo della ragazza, ma non possiamo esprimere formalmente solidarietà a una persona che è impossibile definire vittima se non definiamo colpevoli gli altri. Di una cosa potete essere sicuri: se il crimine sarà accertato, non ci saranno sconti verso i colpevoli, fino alla radiazione”.
Riguardo all’assenza di un comunicato immediato sui fatti, il Presidente della Federazione parla di privacy della ragazza che ha denunciato: “Nel tenere riservatezza, per me c’era anche una questione di rispetto e tutela della ragazza stessa. Lo stesso avvocato ha detto che la ragazza è di nuovo in crisi per via di tutto questo clamore mediatico”.

Senza dubbio la giustizia sta operando lentamente: “Non so perché un caso del genere stia andando avanti per sette mesi. Se ci fosse stato anche un capo di imputazione, sicuramente la Procura federale, che non prende ordini da me, avrebbe preso dei provvedimenti”. L’auspicio di Azzi è che tutto si chiarisca nel giro di breve tempo: “Mi auguro che le autorità inquirenti facciano chiarezza il prima possibile nell’interesse di tutti. Poi chi ha delle responsabilità non avrà alcun tipo di sconto o copertura da parte nostra”

Twitter: GabrieleLippi1

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Tutte le foto: Augusto Bizzi