Arianna Errigo, a Parigi da portabandiera per cercare la consacrazione Olimpica individuale

Arianna Errigo a Parigi per l'ultima medaglia che ancora le manca

Arianna Errigo sfilerà a Parigi come portabandiera dell’Italia alle prossime Olimpiadi. Ma l’obiettivo della fuoriclasse lombarda è mettere finalmente in bacheca quell’oro individuale che sarebbe la definitiva consacrazione della carriera.

 

La data della gara individuale di fioretto femminile sembra uno di quegli strani segni del destino che tanto piace cercare a chi guardare nelle mille pieghe che una competizione sportiva porta ogni volta con sé a immancabile corollario. Roba più da amanti della qabala che da razionali narratori di storie di sport, ma quel 28 luglio che sicuramente sarà cerchiato di rosso nel personale taccuino della fresca portabandiera italiana Arianna Errigo, è cifra che riporta indietro la lancetta del tempo di 12 anni e alla più grande impresa che il già generoso in tal senso fioretto femminile made in Italy ha saputo raccontare. Il giorno in cui una tripletta griffata Di Francisca, Errigo e Vezzali scrisse la storia anticipando quel podio monocromatico Azzurro diventato piacevole abitudine in questi tempi recenti di nuovo dominio italiano sulla specialità.

Dal 28 luglio 2012 al 28 luglio 2024. L’occasione, forse l’ultima, concessa dagli dei della Scherma ad Arianna per saldare una volta per tutte quel conto aperto con l’oro Olimpico individuale a lungo accarezzato e poi finito al collo della compagna di stanza dopo il minuto supplementare. Ha vinto tutto la campionessa lombarda dopo quel giorno. L’oro Olimpico a squadre, due titoli iridati individuali, un numero spaventoso di medaglie a tutti i livelli, ma ha dovuto fare anche i conti con due assalti a quell’ultimo tassello che le manca alla collezione risoltisi in dolorosi “respinta con perdite”. Era la grande favorita nel 2016 ma la tensione prima ancora che la brava Eleanor Harvey ne tarparono le ali. Non meglio è andata a Tokyo, battuta da Alice Volpi alle porte della semifinale.

Ci riproverà a Parigi e lo farà dopo essere stata insignita del massimo onore a cui uno sportivo può aspirare, ovvero quella di guidare la delegazione Olimpica italiana durante la cerimonia di apertura dei Giochi. Prendendo il testimone – restando in ambito scherma – da due fuoriclasse come Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, che l’hanno preceduta in questo ruolo rispettivamente ad Atlanta 1996 e nella già citata Londra 2012. Con in testa il pensiero stupendo di essere accomunata a loro anche per una medaglia d’oro individuale alle Olimpiadi che brilla al centro della bacheca. La definitiva consacrazione di un’atleta immensa e destinata per sempre a lasciare il proprio segno nello sport italiano.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto Bizzi Team

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *